Apriamo
la pagina degli avvenimenti 2001 ricordando quelli di 50 anni fa - 1951
Dal
bollettino parrocchiale di Costalissoio-Casada
"Stella alpina"
ISTITUZIONE DELLA NUOVA PARROCCHIA - Il saluto del Parroco don Riccardo Strim (3-1951)
Già da oltre sei anni ci conosciamo, e da più di tre anni mi trovo in mezzo a voi, ma solo da un mese sono stato fatto, dall'Ecc.mo nostro Vescovo vostro Parroco, e dal pomeriggio del giorno di S.Giuseppe sono stato definitivamente fissato dal Reverendissimo Pievano di S.Stefano di Cadore, a reggere questa nuova alpestre Parrocchia di Costalissoio e di Casada. Solo ora posso sentire su di voi, miei carissimi parrocchiani, presenti ed assenti, una vera paternità spirituale, che deve maggiormente a voi legarmi e darmi forza per sacrificare la mia esistenza per la vostra salvezza. A tutti dunque, figli di questa nuova amata famiglia parrocchiale, presenti ed assenti, giunga il saluto paterno del vostro nuovo Parroco. E questo saluto, portato dal Bollettino parrocchiale, entri in ogni famiglia ed esca di paese a rintracciare per il mondo quanti hanno dei legami con Costalissoio e Casada e a tutti porti conforto e gioia.
LAVORI
Durante l'anno 1950 sono stati
fatti in paese diversi lavori che hanno impiegato diversi operai. Abbiamo visto
ricoprirsi di forte lamiera zincata il coperto della nostra bella Chiesa segusiniana. La spesa venne sostenuta dall'Amministrazione frazionale e il lavoro
venne eseguito dal nostro bravo lattoniere Enrico Somià che seguendo il
consiglio dell'artista De Mario Poretta Luigi, fece un lavoro solido e duratura.
Abbiamo visto sorgere come per incanto, il massiccio ed
imponente edificio per l'abitazione del Sacerdote, la Canonica, che fa veramente
onore al paese. Costalissoio non si è mostrato per nulla inferiore agli altri
paesi nel dare al Parroco un'abitazione conveniente e decente alla sua missione
di ministro di Dio. Un'altra volta sulla "Stella alpina" faremo
stampare la fotografia della canonica, affinché anche gli assenti la possano
vedere e abbiano da dire: "I nostri paesani sono veramente bravi e fanno le
cose per bene". I lavori della Canonica vennero assunti dall'ottima impresa
di Candide, Smit e Polacco.
In fondo alla Chiesa venne collocato un bellissimo Battistero
che non stonerebbe punto in una Cattedrale. La parte in marmo venne eseguita
dagli abili ed onesti marmisti di Ponte nelle Alpi, Dal Farra e Da Rold, e la
parte superiore in legno venne fatta proprio a nostro piacimento dal bravo
scultore di Casamazzagno, Apollonio Zanderigo, che fece anche per la nostra
Chiesa parrocchiale un bel Crocifisso e uno ne deve fare per la Chiesa di Casada.
Alla Chiesa comparrocchiale di Casada, venne regalato in
questi giorni un bellissimo coprialtare di seta rosso scuro. La seta è stata a
questo scopo mandata dalla Nuova Zelanda dalla buona e generosa signora
Doriguzzi Luigia in Comis; il filo per la lavorazione venne acquistato dalla sua
mamma Felicita Doriguzzi; la fattura venne gratuitamente eseguita con non poco
lavoro dalla brava giovane Vincenza Comis. A tutti giunga da queste colonne un
sincero grazie e la ricompensa l'avranno da Dio.
Tanti altri lavori sarebbero necessari e un po' alla volta
speriamo di poterli fare.
... sono state raccolte offerte per: IL VELO DEL BATTISTERO, TAPPETO SPOSI, ORNAMENTO S.SEPOLCRO. (Le offerte vanno da £. 1.500 a £. 15 )
BOLLETINO PARROCHIALE DEL Dicembre 1951
In Memoriam
DON
RICCARDO STRIM
PRIMO PARROCO DI COSTALISSOIO E CASADA
NON E' PIU'
E'
passato luminosamente tra noi: Dio l'ha voluto precocemente al premio eterno.
Nel cordoglio più amaro i suoi figli spirituali pregano per lui e lo
ricorderanno sempre.
L'irreparabile sciagura
Dopo una serata passata in famiglia - una delle poche da quando era Sacerdote - era venuto a Belluno, aveva celebrato devotamente la sua Messa, aveva sbrigato pratiche varie, sempre in fretta, sempre col sorriso nel labbro, poi verso le undici era partito avendo a bordo della "Guzzi" nuova il suo carissimo amico e condiscepolo Don Giuseppe Clere. Viaggiava bene, senza accusare alcun disturbo, a giusta andatura, con l'idea di arrivare a casa per il desinare; aveva ormai sorpassato Longarone, Ospitale, Macchietto..... non poté giungere a Perarolo, perché il Signore lo aspettava prima. Ancora oggi non si sa e non si saprà mai quale sia stata la causa del pauroso sbandamento fatale. La strada normale e libera... da una parte un muretto di protezione sul fiume, un palo delle linee telefoniche.... contro quel muro e quel palo cozza il veicolo scaraventando i due Sacerdoti da una parte e dall'altra della strada. Qualcuno li raccoglie: uno è gravissimo, l'altro meno; ma tutti e due hanno perso conoscenza, avendo riportato le maggiori contusioni alla testa. Sono trasportati all'ospedale di Pieve: è don Osvaldo a constatare che è necessario somministrare subito l'Olio Santo, poi telefona immediatamente a S.Stefano. Accorre il Pievano con l'amico sig. Tosi, accorre la sorella con altre persone amiche, accorre il Sindaco con altre autorità del Comune e della frazione di Costalissoio. E' un susseguirsi di chiamate urgenti e di notizie allarmanti. Arriva anche Sua Ecc. il Vescovo con altri Sacerdoti di Belluno; ma purtroppo quando ormai la scienza ha dichiarato la sua impotenza e le cure amorose e sollecite dei sanitari sono ormai superflue: alle ore 17, il suo grande cuore non batte più. La notizia si spande fulminea, incredibile, lacerante, da un paese all'altro, da una casa all'altra, da un'orecchio a un altro orecchio. La sua salma giungeva a Costalissoio che era notte fonda: in quel paese pareva la desolazione. Don Riccardo, il buon padre, così lo chiamavano i ragazzi, non era più!
I funerali
Imponenti riuscirono le onoranze funebri tributategli dalla sua popolazione, dagli amici ed estimatori, dalle autorità e dai confratelli Sacerdoti. Il giorno 17, sabato, sono a Costalissoio quaranta Sacerdoti, tra cui i rappresentanti del Vescovo diocesano, della Curia Vescovile, del Seminario, della Parrocchia natale; Arcipreti, Monsignori, Prelati e giovani Cappellani, compagni di studi, Sacerdoti della nostra e di altre diocesi. Ci sono le autorità tutte del Capoluogo e degli altri Comuni del Comelico con a capo i sigg. Sindaci e i Commissari delle due Frazioni, rappresentanze ed Associazioni cattoliche, corone e bandiere; ma c'è soprattutto una folla immensa, un popolo che piange il suo Pastore. Il corteo si snoda attraverso le vie del paese, lento e mesto al ritocco triste della campana che pare un singhiozzo, un lamento. La Messa esequiale solenne è cantata dai compagni di scuola, celebrata dal Rev.mo Vicario Foraneo del Comelico che a stento riesce a trattenere la commozione, seguita dal discorso commemorativo dell'amico e collega Pievano di candide don Giuseppe De Cassan. Portata a braccia dai giovani parrocchiani e seguita dai parenti, la salma esce ormai per l'ultima volta dalla Sua Chiesa, verso il cimitero, ma non si arresta; i genitori angosciati hanno voluto le spoglie mortali del figlio "Sacerdote" nella terra benedetta ove fra qualche anno discenderanno anche loro a riposare accanto a lui il sonno eterno nella pace di Cristo. Appena un attimo di sosta sul piazzale, ove il Sig. Fontana, Sindaco di S.Stefano gli rivolgeva a nome di tutti l'estremo saluto con commosse, toccanti, elevate parole; poi il distacco definitivo.
A Sedico
La salma sosta dapprima nella Chiesa succursale di Casada, ove è accolta e vegliata in preghiera per una ora da quella popolazione che tanto l'amava, poi discende a S.Stefano e sosta nella Pievanale ove egli aveva esercitato il suo primo ministero e ove continuava a essere di aiuto al Pievano in ogni occasione. Anche qui folla che prega e che piange fino alla partenza alle ore 13. Alle 15 giunge alla Parrocchiale di Sedico ove è attesa da genitori, dai parenti, dal Clero locale e da gran folla di amici e conoscenti...............