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Apriamo
la pagina degli avvenimenti 2002 ricordando quelli di 50 anni fa - 1952
Dal
bollettino parrocchiale di Costalissoio-Casada
"Stella alpina"
Il bollettino parrocchiale del tempo è una fonte facile per reperire materiale d'archivio. Fulcro di tutte le attività paesane di quel tempo sono: Regola e Parrocchia. Il Comune è lontano......
L'anno 1951 ci ha lasciato con la prematura scomparsa del primo Parroco: don Riccardo Strim ed a sostituirlo arriva nel "52 don Aurelio Frezza che scrive queste note nell'anno 1952. E' l'anno del paese che si "modernizza", arriva infatti la fognatura, apre il panificio in paese e si incomincia a parlare dell' Ufficio postale e della Scuola materna.
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(don Aurelio Frezza, Parroco di
Costalissoio dal 1952 al 1974) E' con animo lieto che mi metto a
scrivere questo numero di "Stella Alpina" dopo un mese e mezzo che
sono con voi, miei carissimi parrocchiani. |
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LA CHIESA
La prima cosa che si va a vedere, quando si entra in un paese, è la Chiesa.
Perchè la chiesa, oltre che essere l'espressione della fede di un popolo, è
anche il monumento o la costruzione più bella e interessante, intorno alla
quale si concentra il lavoro, l'arte, la passione o l'orgoglio più nobile della
gente di buon senso. E i confronti tra paese e paese si fanno di prevalenza in
merito alla propria Chiesa.
Questo confronto l'ho fatto anch'io e ho detto già parecchie volte che la
nostra Chiesa è una delle più belle. E parecchie volte mi si potrebbe scoprire
li, intento a guardare i muri, il soffitto, il coro, l'altare, ad ammirare la
Chiesa dalla porta d'entrata o dal coro o da un angolo. Perchè è
veramente un bel lavoro! Il Segusini faceva delle belle Chiese e il Segusini ha
saputo far bella anche questa, che più che Chiesa meriterebbe essere chiamata
un tempio, qualora fosse rifinita come meriterebbe.
Avete ammirato il coro? Avete mai scoperto le bellezze dell'altare maggiore?
L'altro giorno ho detto al sagrestano che sarebbe bene togliere quella tovaglia
lunga che nasconde il panello della mensa e poi, quando mi sono accorto
che la predella di legno (messa lì per non prendere freddo ai piedi),
nascondeva un bel lavoro in marmo policromo, l'ho fatta togliere. Perchè le
cose belle non vanno nascoste, semmai sono quelle brutte che vanno coperte. E
una cosa brutta veramente, che stride e che domanda di essere tolta, è il
pavimento della Chiesa.
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Vuol dire allora che coll'andar del tempo, ma meglio presto che tardi, si
prenderà in considerazione, da chi di dovere, anche questo problema, che,
purtroppo, non è una cosa da poco.
Scuola di musica
Avete piacere di imparare a cantare e a suonare? - avevo chiesto ad alcuni
ragazzi. Naturalmente mi hanno risposto di sì e con entusiasmo, e mi stavano
dietro per sapere quando avrei incominciato a insegnar loro la musica. - Datemi
un po' di tempo, che vi conosca, che conosca il vostro temperamento, perchè mi
dispiacerebbe assai incominciare, e poi, sul più bello, piantar tutto, perchè
non siete costanti.
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Reparto attività ricreative
Mi si sta attorno anche per un'altra cosa e mi si dice che don Riccardo
faceva questo e quello, che il padre Passionista aveva fatto venire uno da
Candide, che bisognerebbe fare ancora qualche cosa del genere. E che cosa mai?
Teatro! e cose del genere. E perchè? Per dare alla popolazione, specie nelle
feste più grandi, un passatempo divertente ed istruttivo, e ai ragazzi o
alle ragazze un mezzo per occuparsi e per istruirsi a loro volta.
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Io ho studiato e misurato il salone, che è a disposizione della Parrocchia, e
ho visto che potrebbe prestarsi abbastanza bene, qualora fosse messo a dovere.
Cioè, occorrerebbe che fosse dotato di un palcoscenico stabile e di un certo
numero di sedie, per modo che si presenti decoroso e invitante.
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(settembre 52) I lavori di restauro
della Chiesa parrocchiale non sono ancora cominciati. Dopo l'approvazione
della assemblea relativa a tutti i lavori necessari, si è perso del tempo a
causa del cambio dell'Amministrazione regoliera. Un mese fa la Giunta
provinciale approvava la delibera del Commissario, più tardi il capo Regola
sig. Zaccaria dava al geometra Pellizzaroli l'incarico di fare la perizia dei
lavori.
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La Regola di Costalissoio, che è più ricca di quella di S.Stefano (almeno
così si insinua!), deve per lo meno dare alla sua Chiesa un pavimento come
quello della Chiesa di S.Stefano.
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Cronaca Parrocchiale
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Ho portato i ragazzi e le bambine a fare una passeggiata in Val Visdende, dove
ho celebrato la S.Messa. Sembra che si siano divertiti assai. Vorrei sperare che
si ricordino per un maggiore impegno a fare bene.
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Dopo aver tenuto parecchie lezioni di musica a parecchi ragazzi (dei quali una
buona parte si sono stancati), ne ho messo all'armonium sette, dei quali almeno
quattro sembra che vogliano continuare con buona volontà. Sto cercando di
gettare le basi per la futura schola cantorum e per i futuri organisti. Chissà
che non salti fuori qualcosa.
Lavori in paese
Stiamo osservando con molta compiacenza lo svolgersi di importanti lavori di
sistemazione in paese. Non è stata ancoera ultima la strada di allacciamento
con Costa, che si già si è posto mano al grosso lavoro della fognatura
pubblica, che va installandosi nel sottofondo delle strade secondo i dettami
più moderni della tecnica. Questa iniziativa e di importanza fondamentale per
il risanamento del paese. Poi, si dice, con la sistemazione dell'acquedotto, le
famiglie potranno avere l'acqua in casa nonchè i servizi igienici. Anche in
tema di strade, si è voluto giustamente ovviare alla stretta e pericolosa
discesa di via S.Stefano con un bel tornante. Così pure la costruzione di nuove
case o la rifinitura esterna e interna di parecchie altre sta a dimostrare
quello spirito di risveglio, che, se è in ritardo rispetto ad altri paesi,
vorrà guadagnare il tempo perduto. I servizi pubblici, che ci portano il
vantaggio di risparmiarci le corse giornaliere nei centri vicini, meritano di
essere presi in considerazione e chi, pure nel proprio interesse, prende
l'iniziativa di offrirci certe comodità, merita di essere incoraggiato e
applaudito. Così dicasi del panificio. Il servizio postale in loco è un'altra
esigenza, che va soddisfatta. In questo siamo tutti d'accordo. Speriamo che la
nostra domanda sia presto accolta, pur sapendo che altri paesi, più popolati e
più disagiati (Laste), ne sono ancora sprovvisti.
Colonie e villeggiatura
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Nel palazzo scolastico di Costalissoio hanno preso stanza gli studenti
ginnasiali del Seminario di Trieste. Questi specialmente hanno dato una buona
impressione per la loro condotta più che degna di elogio. C'è da guadagnare,
con simili incontri, non solo economicamente, ma moralmente in modo particolare.
Fra i villeggianti dobbiamo enumerare il Vescovo di Trieste Mons. Santin che, se
pure per poco tempo, è stato fra noi, compiacendosi della pace e della bellezza
del posto. Le Autorità Comunali e Regoliere hanno voluto rendergli visita di
omaggio, che il Vescovo ha gradito molto.
(novembre 1952) Asilo infantile
Se seguite un po' i giornali o se girate un po' il mondo, v'accorgerete
quanta importanza si da anche alla Scuola Materna o Asilo Infantile e quanti e
quali sacrifici si fanno per averlo. Qui fino ad anni fa, era in funzione una
specie di Asilo. poi è stato chiuso. Perchè? Per ragioni finanziarie, si dice,
perchè la regola non poteva sostenerne l'onere.
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Le insegnanti, che vengono da paesi dove gli Asili funzionano, fanno rilevare il
basso livello intellettuale e la scarsa preparazione dei ragazzi.
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Per questi motivi la popolazione si attende la riapertura dell'Asilo nel tempo
più breve possibile.
Chiesa di Costalissoio
L'Amministrazione Regoliera, per i troppi impegni attuali, ha dovuto
rimandare alla prossima primavera il programma di lavori da farsi nella Chiesa
parrocchiale...............
.....lavori che comprendono, oltre il pavimento, parte in marmo e parte in
graniglia, sostituzione della balaustra attuale di legno con una in marmo, la
tinteggiatura delle pareti l'impianto elettrico, il pavimento in legno della
sagrestia e una revisione delle porte.
NOTE
Passati gli anni del dopo-guerra
che avevano favorito "classi" numerose i numeri demografici sono
questi:
nati 2, morti 7.
Tra i defunti il bollettino parrocchiale così ricorda:
E' deceduto il 24 u.s. in Costalissoio, dopo una degenza all'ospedale di Belluno, Luigi De Mario Poretta, lasciando largo rimpianto negli amici e conoscenti, che ne avevano apprezzato le doti morali e le capacità lavorative. La sua specialità nella lavorazione della lamiera gli valse grande credito in Austria, dove lasciò opere durante il lavoro di venti anni, e in Italia. Alle dipendenze della ditta Comoletti, lavorò a Milano e in varie città, Padova, Pisa, Cosenza,, perfino a Tirana e a Bengasi, dove specialmente si distinse nei lavori di copertura in rame di edifici pubblici e di chiese. A Belluno diresse il lavoro di copertura del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio. A Costalissoio ha lasciato degli allievi, che pure stanno facendosi onore, e 4 fanali sobrii e rifiniti da lui costruiti e donati alla Chiesa. In mezzo a tanta attività ha saputo mantenersi onesto lavoratore e per questo non ha conosciuto l'agiatezza. I suoi amici
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Dal mensile "IL COMELICO-algo podason esse anche nei !" del dicembre 1952 - " Dente nostra -...Costalissoio":
L' artigiano DE MARIO PORETTA LUIGI fu Osvaldo
"Un tin de pi de algo, era anche GISE DE MARIO"!
Emigrato con i genitori a Innsbruck, fin da ragazzo, imparò colà alla perfezione
l'arte del lattoniere, frequentando contemporaneamente la scuola di disegno. Ben
presto si affermò quale provetto operaio.
Alla vigilia della guerra 1915-18 rimpatriò rispondendo con entusiasmo
all'appello della Patria.
Fu alpino valoroso, combatté nei vari settori del fronte ininterrottamente dal
24 maggio 1915 fino alla fine delle ostilità.
Nelle prime scaramucce per il possesso di importanti posizioni sul Rotteck, dopo
aspro combattimento, catturò alcuni Alpeen-jeger austriaci, fra i quali il
figlio del suo principale ai tempi di Innsbruck.
Fu uno degli undici alpini che, al comando del Ten. Italo Lunelli, (Medaglia
d'Oro al V.M.) conquistarono, calandosi di sorpresa da "Cima Undici" il Passo
della Sentinella.
Dopo la ritirata del "17", veniva scelto quale intercettatore, compito arduo
quest'ultimo, che comportava l'avvicinamento alle trincee nemiche, e, dopo aver
agganciato un filo di rame alle linee telefoniche Austro-Ungariche per
intercettarne le comunicazioni e riferirle al nostro Comando, il quale ne fece
tesoro per le operazioni dell'Armata italiana in quel settore del fronte.
Terminate le ostilità, venne congedato e, come tanti altri oscuri ed autentici
eroi, riprese la sua attività dopo qualche anno, in Milano presso la ditta
Comoletti, ove prestò servizio fino a pochi mesi fa.
Ben presto si meritò stima e fiducia dei superiori tanto che fu messo a capo di
importantissimi lavori, fra i quali: la cupola del Monumento ai Caduti in Piazza
S.Ambrogio a Milano (l'architetto Muzzio, uno dei migliori della città rilasciò
in quell'occasione al nostro "Gise" un attestato di elogio); portò a termine
molti lavori di rifinitura in rame nell'artistico palazzo della Triennale al
Parco di Milano; eseguì nel cortile dello stabilimento Comoletti una statua in
rame di metri cinque di altezza raffigurante S.Carlo Borromeo per il Seminario
di Venegono Superiore.
Fra l'altro poi diresse molti lavori del genere in Italia e Colonie; Enrico
Somià fu suo allievo.
Tutta la sua vita fu improntata alla modestia; fu padre esemplare ed
instancabile lavoratore.
Esemplare cittadino di questo nostro Comelico che, con queste poche e povere
righe vorrei additare ai nostri giovani quale esempio delle alte virtù che la
nostra gente ha saputo portare in Italia e nel mondo.
Ai figli, Gisa, Susanna e Antonio dedica con affettuoso ricordo l'amico Tita
Moro
G.B. De Mario Casau