avvenimenti di 50 anni fa ....... 1956
...dal Bollettino Parrocchiale " STELLA
ALPINA" redatto da don Aurelio Frezza
del maggio 1956
Dopo una attività intensa, che negli anni appena trascorsi, ha trasformato il paese, quest'anno,1956, si presenta come un anno di "quiete". Si parla di "organo" ma è sopratutto una conversazione di don Aurelio Frezza, riportata al termine di questa pagina, che ci ricorda o fa conoscere, dipende dall'età nostra, come si è evoluta l'idea di un ospedale in Comelico.
SGUARDO RETROSPETTIVO
Benché siano passati alcuni mesi, credo opportuno, per la
cronaca del paese e per conoscenza degli emigranti, riassumere gli avvenimenti
che hanno resa storica, per noi, la giornata del 6 novembre 1955.
L'inaugurazione del Monumento ai Caduti e l'apertura dell'
Ufficio postale hanno trovato tutta la popolazione unita intorno all'ideale di
Patria e al culto dei Caduti. Sono giunti sul posto le massime Autorità della
Provincia e del Cadore e rappresentanze delle Forze Armate, di Associazioni
Combattentistiche, Autorità e gente d'ogni paese del Comelico. Dopo che il
Prefetto di Belluno e le Autorità presero posto sul palco appositamente
costruito, S.E. il Vescovo procedette alla benedizione solenne del Monumento e
tenne un elevato discorso sui valori che il Monumento esternava nel bronzo: Dio
- Famiglia - Patria. Il signor GioBattista Zaccaria, presidente del Comitato,
con voce ferma e ben scandita, disse al microfono ponderate parole di
ringraziamento e di incitamento a considerare il Monumento frutto di lunghi
desideri e di personali sacrifici, come un faro di luce e un punto di
incontro con i nostri gloriosi Caduti.
Altri si succedettero poi al microfono e la Banda eseguiva gli inni
della Patria. Prestavano servizio d'ordine e di onore le guardie comunali e
regoliere, i Pompieri e gli ex alpini della nuova generazione. Il Paese era
tutto imbandierato e il sole splendeva.
Il corteo, aperto dalla Banda, si portava poi al cimitero,
dove veniva benedetta e inaugurata una targa in bronzo alla memoria di don
Angelo Arnoldo, già prima, in piazza, commemorato dal Capitano De
Candido.
Il corteo riattraversava il paese fino ai locali dove
veniva benedetto l' Ufficio postale.
A conclusione di quest'ultima cerimonia, veniva letto e
quindi inviato al Ministero delle Poste questo telegramma: "Inaugurata
oggi presenza Ecc.ze Mons. Vescovo e sig. Prefetto di Belluno nonché maggiori
Autorità Provincia, Agenzia P.T. Costalissoio, mi è gradito esprimere a nome
popolazione, Autorità e mio vivo ringraziamento SS. LL. per concessa
istituzione. - Direttore Provinciale Verico".
Al rinfresco, signorilmente servito nel palazzo
scolastico, e più tardi ancora, nonché sui giornali, abbiamo potuto
raccogliere le impressioni di favorevole commento nelle riuscite cerimonie. Il
programma, infatti, ben studiato con l'aiuto intelligente dell'ing. De Zolt (ora
defunto) si svolse con precisione e piena soddisfazione.
In mattinata, ad iniziativa di un gruppo di persone residenti
a Portula, era stata celebrata una solenne Messa funebre per i Caduti.
In preparazione del Congresso Eucaristico
La Chiesa di Costalissoio è stata dotata di un bellissimo e grande Ostensorio acquistato con sottoscrizioni di fedeli, che è già stato benedetto dal Vescovo e inaugurato durante le feste natalizie. Porta incise sulla base queste parole: "I fedeli di Costalissoio - Anno Eucaristico 1956". E' stato rimesso a nuovo anche un calice antico di tutto argento con una solida doratura a fuoco.
Illuminazione del Santissimo
Ancora in omaggio all' Anno Eucaristico di quest'anno, è
stata rinnovata e ormai stabilizzata l'illuminazione del Santissimo nelle due
Chiese come era nell'anteguerra, cioè a olio, meglio ancora con un preparato a
base di olio e cera, che permette maggior pulizia e maggior risparmio.
La relativa spesa annua per ogni chiesa ammonta a £. 16.000.
In questi primi mesi si è affrontato tale spesa con offerte dei fedeli e con le
riserve della fabbriceria.
L' Organo
-Volemo i orghen!
-Niente orghen!
Siamo ancora a queste battute. Ma ogni anno che passa, il
problema diventa sempre più maturo. Per la prima volta, da che mondo è mondo,
nella chiesa di Costalissoio si è potuto gustare una Messa in musica, cantata,
diretta e accompagnata all'armonium da soli elementi del paese. E' stato un
piccolo passo ma, per chi scrive,è stato un passo decisivo. Ormai non ci si
può più fermare. In questi giorni si sta preparando una Messa a due voci di
Haller. Il gruppo giovani, che si sono impegnati, dovrebbero costituire il primo
nucleo della schola cantorum o corale, come si voglia dire. Questi giovani
devono essere incoraggiati.
Ma, ecco che si osserva: per lo meno ci fosse l'orchestra!
cioè quella tribuna o palco rialzato sopra la porta maggiore, dove si
raccolgono i cantori per eseguire i canti sotto la direzione della bacchetta,
attorno allo strumento.
Bisogno proprio che, almeno per ora, si rimedi a questa mancanza.
Già in sede di Fabbriceria, in chiesa e a voce e per iscritto con l'
Amministrazione della Regola di Costalissoio, si è discusso sul da farsi. Il
progetto è pronto. Ma la decisione non è ancora venuta.
Avevo detto che per Pasqua l'orchestra doveva essere pronta.
Sarà questa soltanto una pia aspirazione?
Il Custode
del Cimitero di Costalissoio mi prega di pubblicare quanto segue:
"Nel mese di novembre ho dato ordine di rinfrescare le parole delle lapidi.
L'iniziativa mia si era resa necessaria e il lavoro fu fatto, con una spesa di
£. 200 per lapide. A tutt'oggi solo cinque famiglie hanno versato la modesta
quota. Si sollecitano pertanto le altre famiglie a voler versare nelle mani del
sottoscritto la somma di £. 200 perchè possano essere soddisfatti i pittori
che hanno eseguito il lavoro. -Lino De Mario-
NOTIZIE NOSTRE
Parecchi uomini e giovani se ne sono andati
dal paese in cerca di lavoro. Parecchi in Svizzera e Belgio, altri nei dintorni.
Avevano capito che in paese i lavori non potevano essere sostenuti con il ritmo
degli anni passati, e si sono premuniti contro la disoccupazione cercando
impiego altrove.
Ci dispiace saperli lontani, ma comunque auguriamo loro buona
salute e buon lavoro, elogiando la loro intraprendenza e il loro spirito di
sacrificio.
Gli onesti sapevano e prevedevano che, in paese, nonostante
le promesse a suo tempo fatte, non ci poteva essere lavoro per tutti e per
sempre.
* * *
Mi si prega di rendere noto che a
Costalissoio è stata costituita la Sezione Combattenti e Reduci. La sezione,
deliberata in apposita assemblea, e stata ratificata dalla Federazione
Provinciale ed è retta da una Presidenza, già nominata dall'Assemblea dei
Combattenti e Reduci. Presidente è il sig. Zaccaria GioBattista. La sezione si
è provvista anche di una Bandiere ed in attesa di fissare la data per la data
inaugurale.
Mi si prega inoltre di rendere noto che la Sezione, aderendo
ben volentieri alla famiglia De Mario Cavalier di avere restituite in Patria le
spoglie del caduto De Mario Vittorio, si è fatta promotrice di una
sottoscrizione, allo scopo di sopperire alle spese. Hanno sottoscritto quasi
tutti i Regolieri di Costalissoio e alcuni residenti a S.Stefano.
Il Comune ha elargito la somma di £. 10mila.
CASA DI CURA E CASA DI
RIPOSO (oggi casa di riposo Giovanni Paolo II)
"Maria Immacolta"
L'altro giorno, salendo una strada secondaria
nell'abitato di S.Stefano , mi si parò davanti agli occhi il nuovo fabbricato
dell'Ospedale tutto lucente nella tinteggiatura e nei serramenti abbassati.
Fabbricato nuovissimo, ma chiuso e deserto.
Mi avvicinai e lo squadrai ben bene da un lato all'altro, dal
basso in alto.
Costruzione imponente e leggiadra, ma silenziosa. Senza
anima e senza vita.
Come mai?
Un signore del posto, che abbordai, mi diede una cortese ed
esauriente spiegazione.
- Vede, questo sarà, presto o tardi, l' Ospedale del
Comelico. I nostri ammalati, bisognosi di pronto soccorso o di cure ordinarie,
vi troveranno, a portata di mano, l'assistenza necessaria. Inoltre è previsto
un Reparto, nell'ultimo piano, per accogliervi i vecchi, che attualmente sono
costretti a chiedere ricovero ad Auronzo o a Cavarzano o più in giù ancora.
- Tutto ciò è bene - dico io - ed è un segno che si corre
con i tempi anche in Comelico.
- E quando prevedete che possa entrare in funzione?
- Ma, non si sa, mi rispose il cortese signore. Si tratta di
mancanza di fondi. Il Comune di S.Stefano , che si è fatto promotore
dell'iniziativa, ha donato il terreno e poi, a tutte sue spese, ha innalzato il
fabbricato, con gli impianti di illuminazione e calefazione moderni.
- Deve essere stato uno sforzo rilevante per il Comune. E non
avete ottenuto aiuto da altri Enti?
- Il Comune di S.Stefano ha messo a disposizione di tutto il
Comelico il fabbricato, ma fin'ora soltanto la Magnifica Comunità Cadorina ci
è venuta incontro con uno stanziamento di nove milioni, di cui però cinque
soltanto ci sono stati versati e che sono stati spesi per l'impianto elettrico e
per il riscaldamento.
- E gli altri quattro milioni?
- Gli altri quattro milioni ci saranno consegnati non appena
sarà sicura la destinazione del fabbricato a Ospedale. Perché, vede, sono già
sorti dei pareri contrastanti, e fino al punto che qualcuno vorrebbe perfino
affidare il palazzo all'Esercito perchè sia adibito a caserma.
- Ohibò! sarebbe un grave errore, mi pare. Sarebbe il passo
del gambero, che tenta di uscire alla luce, ma si spaventa della luce e rientra
pavido sotto il sasso. Bisognerà insistere, persuadere. Gli uomini si misurano
dalle loro opere grandi, anche se rischiose, non con il metro del quieto vivere.
Il progresso sociale è il prodotto di lotte e di sacrifici ed è dovuto ad
uomini coraggiosi, spesso audaci, ai quali, di solito, la fortuna non manca.
- Queste son belle parole, mi rimbeccò quel signore, ma se
sapesse quanto è difficile mettere d'accordo i vari Comuni e le varie Regole
della Vallata. Perchè il comune di S.Stefano ha chiesto, per l'arredamento e
l'attrezzatura dell'Ospedale, il concorso di tutte le Regole del Comelico,
compresa Sappada, le cui popolazioni, domani, beneficeranno dell'assistenza
sanitaria e del ricovero, qui a due passi. Ma a questo accordo non siamo ancora
arrivati e non è prevedibile se ci arriveremo. Non è ultimo ostacolo il cosiddetto "campanilismo", per cui ciascuno è portato a pensare per
sè stesso e a diffidare degli altri.
- E' un grave malanno, questo. Oggi tutti si
organizzano, si associano, per la nota ragione che l'unione fa la forza, e chi
resta isolato resta anche inascoltato. Qui dovreste creare un organismo che
includa tutti gli Enti della valle e che tratti e realizzi per tutti i problemi
di carattere comune.
- E' appunto al "Consiglio di Vallata" che
cerchiamo di arrivare, come è previsto da una legge dello Stato, e ci
arriveremo soltanto che noi ci mettiamo d'accordo.
- E allo Stato non avete chiesto un contributo per il vostro
Ospedale?
- Sì, abbiamo inoltrato all'Alto Commissariato per l'Igiene
e la Sanità una domanda e restiamo in attesa, come pure facciamo affidamento
sui primi versamenti delle Società Idroelettriche.
- Bè, insomma in un modo o nell'altro, l'Ospedale deve
essere attrezzato e messo in funzione. Ognuno che abbia idee un po' aggiornate,
vi spronerebbe in tal senso. Che se poi vi spaventasse l'onere per il
funzionamento dell'Ospedale, perchè non potreste studiare l'idea di dargli la
veste giuridica di "Opera Pia"? Sono molti gli Istituti del genere,
che hanno il vantaggio di stimolare la pubblica beneficenza e che, per non avere
fini speculativi, possono anche contenere le spese generali e la retta di
degenza entro limiti più onesti.
Quel signore era pienamente consenziente a queste vedute e, a
quanto ho capito, era uno dei maggiori assertori e il maggiore artefice di
quanto fin ora è stato fatto.
Perciò non ho potuto che augurare cordialmente a lui un
successo completo e alle Autorità Comunali, ora responsabili, di proseguire
intrepidamente sulla via segnata. D.A.F.