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avvenimenti di 50 anni fa ....... 1962
...questi gli accadimenti e gli argomenti di cui si parla in quest'anno, tratti dal:
Bollettino Parrocchiale " STELLA ALPINA" redatto da don Aurelio Frezza
.... per "non dimenticare".
Gennaio 1962
La Scuola di Casada
La scuola
elementare di Casada ha bisogno di una seconda Insegnante. Il problema è giunto
a maturazione e deve essere risolto in questo senso. Una sola insegnante con
quattro classi di complessivamente 24 alunni, per quanto si adoperi al di là
dell'orario scolastico, non può materialmente svolgere a fondo il programma
imposto, le Autorità Scolastiche, messe di fronte a questa situazione, l'hanno
compresa e si sono impegnate di chiedere al Ministero un secondo posto, per modo
che anche gli alunni della classe quinta possano frequentare la scuola in paese.
Un Bollettino precedente riportava alcuni dati anagrafici circa i nati e i
morti. Mentre i morti, in un decennio, rispecchiavano abbastanza fedelmente il
numero degli abitanti delle due frazioni (72 morti a Costalissoio, 30 a Casada),
i nati invece non seguivano la stessa proporzione ( 53 a Costalissoio 42 a
Casada ).
Ora, restringendo l'analisi dei nati a 5 anni ('51-'55), che sono quelli
corrispondenti alle cinque classi elementari oggi in corso, la sproporzione dei
nati in quei cinque anni è ancora più allarmante, mentre a Costalissoio sono
nati soltanto venti bambini, a Casada ne sono nati ben venticinque.
Quest'anno, tenuto conto anche dei ripetenti, Costalissoio dà alla scuola
elementare n, 31 bambini, Casada ne dà n. 29. La differenza è minima, per cui
non sarebbe assurdo che, in un prossimo avvenire, si arrivi a togliere una
insegnante alla scuola di Costalissoio, per assegnarla a quella di Casada, se il
Ministero non accogliesse la domanda, di cui sopra si parlava.
Il recente censimento ha riscontrato una diminuzione del 10% della popolazione a
Costalissoio, rispetto all'ultimo censimento, e ciò sia per l'eccedenza dei
morti sui nati e sia anche per il fatto dell'emigrazione definitiva.
Casada invece mantiene meglio le posizioni.
L'assistenza ai ragazzi
e la cura delle
associazioni di A. C. dovrebbe essere una delle principali attività nella vita
parrocchiale. Invece ciò lascia molto a desiderare e qualcuno non manca di farlo
notare e ne dà la colpa a chi scrive.
Chi scrive risponde : dove si devono raccogliere questi ragazzi e queste
ragazze? in quale locale? In chiesa? Ma no, riunioni che spesso sono chiassose
ed esigono anche giochi e canti, non si possono fare in chiesa.
Nella scuola? L'Autorità scolastica non lo permette. Nell'atrio o nella
cucina della canonica?
Talvolta si è fatto, ma provate immaginare cosa succederebbe, quando una turba
di ragazzi o di ragazze dovesse invadere la vostra cucina per chiacchierare,
cantare, saltare...
Dove dunque? Il salone, posto sotto l'Ufficio postale, è stato costruito
proprio per questo scopo è stato destinato con tanto di dichiarazioni
impegnative scritte, approvate e fatte definitive, all'ora della fondazione
della parrocchia. Per qualche anno il salone è stato adibito alle più svariate
riunioni, non escluse le funzioni religiose e non escluso il teatrino. Poi
successe che la Regola cominciò a mettervi in deposito i tubi dell'acquedotto,
che doveva essere una eccezione temporanea, ma in seguito anche la lamiera vi fu
accatastata e le tavelle tolte dai tetti delle case, e altri materiali,
ultimamente anche la legna dell'ufficio postale. In breve il salone è diventato
un magazzino della Regola.
Capisco che la Regola ha le sue necessità. Ma penso anche che una delle
necessità del paese sia il provvedere ai ragazzi un locale attrezzato, che funga
da doposcuola, se volete chiamarlo così, da sala di ricreazione, dove essi, i
ragazzi, soprattutto possano ricevere una assistenza formativa.
La strada
Casada-CostaIissoro si è avviata molto bene alla soluzione da
anni sognata.
Il primo tratto è stato affrontato con decisione ed è facile ora immaginare
quale ampiezza e quale comodità di transito presenterà tutto il percorso una
volta ultimato.
Gli operai hanno lavorato alacremente, smentendo la nomea di cantiere della Todt.
Ma con tutto ciò, se strada sarà terminata prima dei 4-5 anni previsti, lo
dobbiamo anche al Comune, che ha preso a cuore questo Iavoro e interviene e
interverrà con fìnanziamenti adeguati.
Parimenti verrà preso in considerazione il tratto non asfaltato tra Casada
e Campitello, con ampliamento della curva e asfaltatura e il rafforzamento del
muro di sostegno : anche questo lavoro verrà finanziato dal Comune con fondi
provenienti dal BIM.
Sono prospettive fondate su assicurazioni verbali, raccolte qua e là, che vanno
però agitate perchè non cadano in letargo.
Dal primo giorno del corrente anno, i servizi pubblici, quindi anche le strade,
sono passati di nuovo in mano ai Comune. E va bene. Tutto sta che questi servizi
siano equamente disimpegnati, indipendentemente dal peso che può avere in sede
di giunta o di consiglio comunale il voto dei singoli gruppi e, diremo anche,
indipendentemente dalle antiquate carature.
Se, ad esempio la via dei Tìgli o la strada di Transacqua a S. Stefano oppure la
strada di Val Frison a Campolongo dovessero avere la precedenza sulla strada
Campitello-Costalissoio, diremo che si fa ancora la politica del leone.
Se gli introiti del Comune dovessero essere impiegati secondo il criterio delle
carature o secondo il numero degli abitanti o la loro capacità contributiva,
diremo che si fa la solita amministrazione egoistica e che lo Stato con la sua
Cassa del Mezzogiorno non ha insegnato nulla.
Costalissoio è l'unica frazione del Comune che non abbia una decente strada di
accesso.
Non si parla di strade interne o di circonvallazione, non si parla della strada
verso Costalta o della pedonale, che porta a S. Stefano, ma dell'unica via che
allaccia questo al mondo.
Ci pare che questo sia il problema n. 1 che il Comune abbia oggi dinnanzi a se,
e potrà costituire il banco di prova della bontà del nuovo indirizzo concesso
all'Amministrazione comunale.
I nostri emigrati
in Svizzera, in Germania e in Belgio sono ritornati a
passare le feste natalizie e di Capodanno in famiglia. Sono ritornati
numerosi e hanno portato una ventata di vita, che ha rialzato il tono dei
paese Ci auguriamo che, come l'accoglienza è stata cordiale, cosi la
nostalgia del propri luoghi non venga mai meno.
Ora sono ripartiti accompagnati da tanti voti e con serene prospettive per
il loro lavoro. Il lavoro non manca, i guadagni sono buoni, la vita
all'estero è un po' dura. E' sperabile però che, con la nuova tappa del
Mercato Comune, la circolazione diventi più facile ed anche le condizioni di
vita migliorino.
I nostri emigranti, per parte loro, devono farsi
apprezzare, oltre che con il lavoro diligente, anche con la condotta morale
e religiosa.
Si sa come siano tenuti d'occhio e come la valutazione dell'emigrante
italiano non si limiti soltanto alla capacità lavorativa.
L'emigrante deve essere buon cittadino e buon cristiano anche all'estero.
DON RICCARDO STRIM
decedeva, per infortunio
motociclistico, il14 Novembre 1951. Nel novembre passato ricorreva pertanto
il decimo anniversario della sua morte, che abbiamo voluto
ricordare, oltre che con la celebrazione di Ufficiature a Costalissoio e a
Casada, anche con l'apporre una lapide ricordo alla cappella del cimitero di
Costallssoio, che porta scritto:alla venerata memoria - di Don
RICCARDO STR1M - n. 29-4-1920, m. il 14-11-1951 - tumulato nel
cimitero di Sedico -già Coadiutore a S. Stefano _ Mansionario e poi Primo
Parroco - di questa Parrocchia da lui voluta dal 1946 al 1951 -
Sacerdote zelante e integerrimo - esempio luminoso -delle più elette virtù
spinte fino all'eroismo - nella ricerca insonne della santiflcazione
propria e delle anime affidate alla sua cura pastorale - i fedeli di
Costallssoio memori e riconoscenti posero ».
I fedeli memori e riconoscenti sono quelli che più sotto vengono elencati
per aver voluto, spontaneamente e cioè senza pressioni, contribuire alla
spesa incontrata, significando con ciò che, e non solo a parole, il buon
ricordo e la riconoscenza verso il defunto Sacerdote.
Ogni volta che ci porteremo In Cimitero, oltre che pregare per i propri
defunti, ricorderemo anche i Sacerdoti ivi sepolti.
Don Innocente Frescura e Don Angelo Arnoldo, aggiungendo a questi d'ora In
poi Don Riccardo Strim, cosa che il Parroco non dimentica mai di fare alla
fine di ogni funerale.
L'ORGANO
per la
chiesa di Costalissoio è stato commissionato con regolare contratto il 24
ottobre scorso, con l'anticipo di un terzo della spesa in L. 700.000, dopo
che la Commissione Diocesana di Musica Sacra ne aveva approvato il progetto
e il preventivo di spesa con comunicazione del 18 dello stesso mese.
La Ditta Organaria si è impegnata di costruire e montare l'organo entro la
prima quindicina di agosto 1962. E' risaputo che gli organi non si trovano
in commercio bell'e fatti, ma si costruiscono su ordinazione e secondo le
caratteristiche che il committente fornisce. Tali caratteristiche per il
nostro organo sono queste: n. 2 tastiere di 61 tasti e n. 1 pedaliera di 32
tasti, con n. 11 giochi o registri reali corrispondenti alle file di canne
sonore, che sono complessivamente 822.
Prima di fare questo passo, era però necessario pensare alla tribuna o
orchestra su cui va collocato l'organo. Il progetto era pronto ed anche
questo approvato dalla Commissione Diocesano di Arte Sacra. Ma il denaro
occorrente?
Un aiuto insperato ci venne dai soci del bosco di Rovei, i quali, dopo una
laboriosa raccolta delle firme di 164 aventi diritto, hanno passato alla
chiesa la somma di Lire 250.000. Con questa somma e il tavolame che
l'Amministrazione della Regola ci aveva promesso, potevamo iniziare il
lavoro: mentre scrivo la tribuna è già bell'innalzata e aspetta soltanto le
rifiniture.
E' stato un lavoro duro, perchè condotto nel cuore dell'inverno, ma anche
entusiasmante per l'interessamento della popolazione e soprattutto per le
prestazioni volontarie di muratori e di carpentieri e di altri che hanno
voluto in qualche modo rendersi utili.
A questi, alla Regola, ai soci del bosco di Rovei va il nostro vivo
ringraziamento.
Un calcolo preciso della spesa non è ancora possibile farlo. Fin'ora abbiamo
speso L 237.262 (L. 130.000 per le basi e i capitelli delle colonna, L.
107.262 per materiali, operai e consumazioni). Valutando come minimo in L.
130.000 i pagamenti da farsi per i lavori di falegnameria, tinteggiatura,
rifinitura delle colonne, elettricista, arriveremo ad avere una spesa
globale di Lire 347.262. Il che vuol dire che dobbiamo trovare, in ogni
modo, un 120.000 lire per arrivare al pareggio»
A nostro conforto, possiamo pensare di aver fatto un lavoro il cui valore
reale è di non meno di L. 700.000. Che se l'avessimo affidato ad una Ditta,
chissà dove saremmo arrivati !
Prestazioni gratuite
Hanno prestato la loro opera volontaria, che tra parentesi, (valuto in
Lire): De Mario Angelo e Elio (L. 15.000), Pomarè Pasquale, Dino e Gilmo
(19.000), Zaccaria Sergio (4.800), De Lenart GioBatta e Cornelio (6.000), De
Mario Evaristo (10.800), De Bolfo Luigi (11,400), Somià Mansueto (2.400), De
Lenart Gino e Polzotto Gino (7.000), De Mario Lino (4.000), Tommasini
Ernesto (3.600), Somià Giacomo (3.750), Zaccaria Antonio di Giov. (800), De
Mario Gino, Zaccaria Virginio, Candido Luigi e altri per prestazioni
spicciole (5000).
Un totale quindi di L. 93.550 di lavoro gratuito.
Spero che altri, che non hanno avuto modo di rendersi utili con il lavoro,
vorranno supplire con delle offerte in denaro, per al leviare un po' il
Parroco dell'onere che si è assunto.
L'AMMINISTRAZIONE
Il lavoro più urgente, da farsi avanti il prossimo mese di agosto, è la tinteggiatura delle pareti interne della navata, che portano i segni delle malte scrostate e rifatte in occasione della costruzione del battistero (1950). della posa in opera dei piedistalli delle statue (1953) e della rinnovazione dell'impianto di illuminazione (1961). Lavoro, per il quale qualche anno fa era stata preventivata una spesa di circa 90.000 lire.
Se si arrivasse a cambiare la tinta esterna, allora avremmo tolto quello sgorbio che tante critiche ha suscitato.
I LAVORI
della strada Costalissoio-Casada stanno subendo una battuta di arresto. Forse anche per la recente crisi di governo. Il cantiere di lavoro non è stato fino a oggi rinnovato. Sappiamo che parecchie persone influenti, fra cui il Senatore Vecellio, sono state pregate di interessarsi della cosa. Se per questa via non si arrivasse a finanziare la strada, non resterebbe che far includere questa nel piano provinciale delle strade, il che ci porterebbe ai mesi di agosto-settembre e vorrebbe dire perdere un anno.
SERVIZIO DI SAGRESTANO
Mentre scrivo resta aperto il concorso al posto di
sagrestano della chiesa di Costalissoio. Quale ne possa essere l'esito, non
è dato ancora di sapere.
Oggi non siamo più. in tempi di crisi, quando il compenso mensile di lire
20,000 circa poteva costituire una buona attrattiva. Gli anziani godono di
una pensione è con qualche cosa altro accanto, tirano a campare, sembra,
discretamente senza bisogno quindi di legarsi ad una occupazione, che li
terrebbe impegnati tutti i giorni.
I giovani, per contrario, trovano inadeguato l'utile che ne ricaverebbero a
meno che al servizio di sagrestano non si venisse ad aggiungere qualche
altro impiego remuneralo, così da arrotondare una cifra passabile.
Non va poi dimenticato che il servizio di sagrestano esige qualità e buone
disposizioni, che non sono di tutti.
Per questo ho detto che non si può prevedere l'esito del concorso.
* * *
E giacche ci siamo, spendo un'altra parola.
Come da consuetudine vigente in tutte le parrocchie del mondo, approvate
dall'Autorità Ecclesiastica, al sagrestano spettano anche i cosiddetti
«incerti», che sono le oblazioni fatte dai fedeli in occasione dei servizi
resi ai singoli richiedenti. Cosicché il compenso passato dalla Regola è
dato per il servizio generale (custodia e pulizia dela chiesa, suono delle
campane e manutenzione dell'orologio, prestazioni nelle domeniche e feste
dell'anno e altri servizi che interessano tutta la comunità parrocchiale),
mentre le prestazioni a titolo personale ai singoli vanno compensate a
parte.
Mi consta che non tutti hanno seguito questa regola : perciò faccio il
dovuto richiamo, segnando qui di seguito le tariffe fissate per il
sagrestano, al quale vanno di volta in volta versate :
1) |
Per il servizio prestato nella celebrazióne delle ufficiature nei giorni |
|
|
|
della settimana |
L. |
200 |
2) |
Per il servizio in occa- |
|
|
sione di Battesimo |
» |
500 |
|
3) |
Per il servizio in occa- |
|
|
|
sione di Matrimonio |
» |
1.000 |
! |
Per il servizio in occa- |
|
|
|
sione di Funerale |
|
1.000 |
5) |
Per il suono delle «parie» la vigilia del fune- |
|
|
|
rale |
|
500 |
Salve ancora le altre consuetudini come le offerte in
occasione della benedizione delle case, del suono delle campane a Natale
ecc.
L'avarizia inveterata di molte famiglie e le umiliazioni spesso incontrate
finiscono per scoraggiare anche il più ben disposto.
Restauri Costalissoio
La chiesa era stata decorata nel 1928 dal pittore
trevigiano Giovanni Zanzotto, già insegnante di disegno alla Scuola
d'Arte e Mestieri di S. Stefano. Questo pittore, ispirandosi ai colorì
dei marmi dell'Altar maggiore, aveva forse esagerato nell'usare il color
rosso-mattone, con il quale aveva ricoperto le pareti. Allora forse,
quando questo colore non aveva ancora subito le slavature dovute
all'umidità, la chiesa poteva presentare un tono di austerità o di
penombra pesante propria di un tempio antico. Ma, oggi, a molti o a
tutti questa coloritura non andava più.
Pur lasciando intatti gli affreschi dell'abside e della volta, ancora
validi e ben conservati, nel rifar la tinteggiatura si è partiti dalle
linee Segusiniane sempre chiare e semplici per dare alla chiesa un
aspetto più sereno e più luminoso, che però non ha niente di civettuolo,
se non nel senso che la chiesa si è ringiovanita.
Il decoratore Giovanni De Bettin da Costalta, che si cimenta con buoni
risultati anche nella pittura d'arte, ha saputo trovare le tinte, non
chiassose, e armonizzarne i passaggi con buon gusto. Sono riuscite bene
le pareti damascate delle due cappelle laterali, specie quelle di fondo.
TI cornicione è stato ripassato e la greca ha cambiato il colore di
fondo azzurro pallido con un colore più neutro. Si è preferito non
rifare la coloritura a olio finto marmo delle colonne e lesene, perchè
la schiettezza della tinta è più consona alla chiarezza delle linee
architettoniche e la finzione di marmi è sempre finzione.
Si è, in qualche modo, riempito il vuoto della nicchia del battistero
con una raffigurazione, che potrà forse incontrare qualche critica, ma
di meglio non si poteva fare. Sono stati rinfrescati i quadri della Via
Crucis, quadri di un certo pregio, che ora appaiono meno lugubri e più
intonati all'ariosità delle pareti.
Altri lavori di dettaglio sono stati fatti, come la riparazione dei
finestroni, le cornici più appropriate ai due quadri di S. Matteo e S.
Marta, la tinteggiatura della sagrestia e dell'entrata, meno riuscita
per l'umidità persistente del muro, qualche lavoro di falegnameria, ecc.
Restano da ritoccare le bande della volta guastate dall'acqua piovana e
tutto l'esterno. Ciò sarà possibile fare quando disporremmo di una
armatura apposita e soprattutto del denaro occorrente.
# #
Per questi lavori la Regola ha messo a disposizione,
sotto forma di contributo, la somma di L. 200.000. raccomandando di
limitare il lavoro in base a tale cifra. Il che voleva dire che si
doveva incominciare a restaurare l'interno della chiesa e sospendere il
lavoro non appena si fosse giunti a esaurire la somma stanziata, anche
se, non solo la volta, ma anche una mezza parete fosse rimasta da
ultimare. Mentre quanti seguivano l'opera del decoratore raccomandavano
ripetutamente che tutto si doveva fare, che la Regola avrebbe pagato,
che i soldi si sarebbero trovati, che si poteva fare un debito da
saldarsi in seguito...
Io, che avevo sempre sostenuto che almeno la manutenzione e la
restaurazione dello stabile doveva fare carico completamente alla Regola
(dovendo la fabbriceria, con le entrate sotto forma di offerte,
provvedere alle tante altre spese occorrenti per il funzionamento della
chiesa), mi sono trovato, non solo a far da Direttore dei lavori, ma
anche a dovermi arrangiare, quasi per mio conto, a saldare le spese ecce
denti.
Ecco un resoconto suscettibile di leggere variazioni in più
Per la costruzione dell'orchestra:
ENTRATE USCITE Soci bosco Rovei 250.000 De Antoni Pietro 50.000
Spese 353.912 Per la riparazione finestroni e varie : 33.545
A Costalissoio, pur avendo avuto quest'anno una maggiore affluenza si lamenta una carenza dell'attrezzatura turistica, cioè camere con servizi e appartamenti (nessuna segnalazione é stata fatta quest'anno all'Azienda di Soggiorno ), e strade e pensioni o ristoranti. La mancanza di un ristorante è un problema acuto, che attende la soluzione da qualche privato intraprendente e coraggioso. Fa piacere sentir dire che la popolazione è cordiale e rispettosa, che i bambini salutano con tanto garbo, che il paese è tranquillo. Come fa piacere vedere che i forestieri non disdegnano di entrare nelle nostre chiese, alla Messa, in tale numero da far arrossire i nostri, che piuttosto vanno a lavorare o se ne stanno oziosi in piazza o all'osteria.
La strada
Cosada - Costalissoio, come si è visto e contrariamente alle
nere previsioni della primavera scorsa, ha rivisto il cantiere rimettersi
all'opera. A quest'ora, completato l'allargamento e rettifica fino giù alla
penultima curva, si sta lavorando intorno ai muri di sostegno poi si
procederà alla costruzione delle cunette e dei tombini.
E l'anno prossimo si arriverà proprio all'asfoltatura? L'intenzione sembra seria
: ce lo fanno capire i mucchi di sassi scaglionati lungo i margini sassi che
dovrebbero servire per il sottofondo. Ma se non sarà risolto il problema della
curva più imbrogliata della rampa che la segue (lo prima sopra Casada),
non potremo sperare di aver ultimata la strada nell'anno venturo. E quella
curva, lo dicono tutti,va corretta, a costo di pazientare per un altro anno
ancora.
AVVISO
All'ultimo momento ho deciso di fare un viaggio in
Svizzera per visitare i nostri emigrati.
Le molte sollecitazioni che mi sono state fatte in questi ultimi mesi non
mi hanno lasciato tranquillo e pertanto, se riesco questa volta ad assolvere a
questo dovere, per un po' di tempo non mi sentirò più rimproverare di promettere
sempre e di non mantenere mai.
Ecco il programma, ridotto ai minimi termini per ora :
—- Venerdì sera, 7 settembre, sarò a Zurigo dove cercherò di
visitare qualche parrocchiano di Casada ed altri colà residenti,
— Sabato 8, mezzogiorno e pomeriggio: mi fermerò ad AESCH e a MUNCHESTEIN
—- Domenica 9 mattina (ore 10) incontro i nostri a OLTEN e ivi celebrerò una prima S. Messa, presso la Missione Ita liana.
— Domenica 9 pomeriggio (ore 3) sarò a Derendingen e alle ore 4 celebrerò una seconda S. Messa per i molti nostri parrocchiani e altri comelicesi residenti a Derendingen, Biberist, Gerfaflngen ecc. I giorni successivi passerò in altre zone che per il momento non sono in grado diprecisare. Ritornerò in parrocchia sabato 15settembre.
In Parrocchia il servizio sarà assicurato dai sacerdoti della
colonia di Vittorio Veneto ( Casada ). in caso di necessità si telefoni al n. 62
3 35, oppure, se si preferisce, al n. 62 2 65 (S. Stefano).
visita
ai nostri emigranti in Svizzera, che avevo annunciato
sull'ultimo Bollettino, non è riuscita così bene come speravo. E ciò perchè
il Bollettino, pur
spedito in tempo ragionevole giunse colà in ritardo, quando stavo per
ripartire verso ritolta. I nostri quindi erano all'oscuro del mio arrivo,
sebbene qualche voce fosse già arrivata. Poi, come sempre, è successo che i
primi, che visitai, mi trattennero più dal preventivato. Così a Munchestein
a Aesch. A Olten dovetti fermarmi soltanto due ore con i fratelli Zaccaria,
per poter giungere a Derendingen nel tardo pomeriggio della domenica.
Già il venerdì pomeriggio antecedente a Kusnacht avevo cercato di vedere Paolo Doriguzzi, il quale poi mi avrebbe condotto da Arno Mario e da Doriguzzi Vincenzo, nei pressi di Zurigo. Sono rimasto lì sulla strada per più di due ore : verso le 17.30 ho visto molla gente uscire dalle fabbriche, ha parlato con degli italiani, ma del Doriguzzi Paolo, niente.
Allora sona partito, spiacente. Altri nostri emigrata non ho potuto vedere, per ristrettezza di tempo e per i molti chilometri che avrei dovuto fare. Comunque a Derendingen ho potuto vedere ti grosso dei nostri e intrattenermi molto piacevolmente la sera della domenica e il lunedì successivo. Avrei dovuto fermarmi tutta la settimana secondo loro, ma non mi era possibile. Il martedì mattina sono scappato, senza salutare quelli che mi ospitavano in casa loro (De Rigo, si ricorda?). Avevo ferma intenzione di posare per la Val d'Aosta, Morges, e per Biella, dove si trovano parecchi dei nostri, che avrei visitato volentieri.
Ma non ce la feci. Forse nessuno si era accorto, in Svizzera, che non stavo bene. Ero partito dall'Italia con una spalla che mi dolorava, ho passato alcune notti senza dormire, non avevo appetito, e, quando varcai il passo del Gran S. Bernardo, sentivo che andavo avanti per forza di inerzia. Mi sono sdraiato all'ombra di un albero lungo la strada per riprendere le forze, e, ripartendo, decisi di puntare direttamente su Belluno.
Chiedo scusa a quanti non ho potuto visitare e ringrazio quelli che mi hanno accolto con la solita esuberante cordialità.
Il servizio di sacrestano
è entrato nuovamente in crisi. Zaccaria Silvio ha dato le dimissioni per motivi suoi personali e si è dovuto cercare un'altra persona che si assuma il servizio. Mentre scrivo, questa persona che si è dichiarata disposta è De Mario Giacomo fu Luigi, che, se non intervengono contrattempi, dovrebbe assumere il servizio dopo Natale.
A me personalmente dispiace rinunciare ai servizi della famiglia Zaccaria fu Osvaldo, che per molti anni hanno tenuto le chiavi di chiesa. Anche se la Regola ha fatto del suo meglio per persuadere lo Zaccaria a continuare il servizio. Ma dinanzi alla decisione irrevocabile, è giocoforza procedere al cambio.
Statistica Parrocchiale - MORTI
1 ) Costan Adele ved. Comis Ambrogio di anni 67, morta il 18 febbraio 1962.
2) Somià Giovanni Battista fu Carlo dì anni 92, morto l'
11 marzo 1962.
3. Pomarè Cesare Augusto fu Valentino, di anni 42, morto il 7 luglio.
4. De Lenart De Bettln Giovanni fu Santo, di anni 61, morto il 2 giugno con i Santi Sacramenti.
5. Doriguzzl Gio. Batta detto Ugolino, di anni 58, morto il 3 agosto con i Ss. Sacramenti.
— Da fonte ufficiosa si apprende che è deceduta a Cortina De Mario Casau Maria, ex levatrice di Costallssoio.
— A Milano decedeva il 29 aprile 1962 De Candido Grazioso Osvaldo.
7) Comis Conte Felice Antonio fu Giovanni di anni 35 deceduto il 6 ottobre 1962 e sepolto nel cimitero di Casada.
8) De Mario Genoveffa fu Felice di anni 87 deceduta il 26 novembre 1962 con ì Santi Sacramenti.
— Il 29 novembre 1962 decedeva Doriguzzi Romano, appuntato del Corpo Forestale, incidente stradale nel pressi di Conegliano e tumulato nel cimitero di Trichiana dove risiede la famiglia.