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avvenimenti di 50 anni fa ....... 1963
...questi gli accadimenti e gli argomenti di cui si parla in quest'anno, tratti dal:
Bollettino Parrocchiale " STELLA ALPINA" redatto da don Aurelio Frezza
.... per "non dimenticare".
Il Camposanto
(...si incomincia a parlare del vecchio
camposanto ...)
di Costalissoio già
da tempo meritava essere preso in seria considerazione da chi di dovere, per le
poco decorose condizioni in cui si trova, ed esigeva una soluzione radicale, con
la costruzione di un nuovo cimitero, per la totale mancanza di rispetto delle
disposizioni della disciplina mortuaria.
Se ne parlava, ma tutto finiva li.
Ultimamente, anche perchè mosso da pressione dei privati che hanno bisogno di
costruire propri fabbricati, mi sono deciso di indirizzare un esposto al
Sindaco, al Capo-Regola, all'Ufficiale Sanitario, precisando le cose in questo
modo:
1.- Il cimitero di questa frazione non risponde, oggi, alle disposizioni di
legge in atto, perchè:
a) insufficiente rispetto alla mortalità, tanto che le bare vengono inumate
l'una accanto all'altra, senza rispettare la distanza prescritta (mt. 0,50), e
nello scavare una nuova fossa talvolta si mette a nudo la salme tumulata a
fianco;
b) il periodo di rotazione, a cui si è costretti, non è sufficiente per la
decomposizione delle salme e può essere frequente il caso che il necroforo debba
esumare resti umani ancora in via di decomposizione;
c) il cimitero è venuto a trovarsi quasi inglobato dallo sviluppo edilizio, a
motivo delle case di abitazione ultimamente costruite: il che sembra non
intonarsi con le nuove esigenze igienico-sanitarie, viste queste specie sotto
l'aspetto turistico;
d) la posizione del cimitero ostacola l'ulteriore sviluppo edilizio, che è
necessariamente orientato a nord del paese.
2.- Si prospetta
quindi la necessità di prendere in considerazione il problema della costruzione
di un nuovo cimitero, in località da scegliere e da bloccare fin d'ora.
La designazione di tale località dovrebbe essere fatta tempestivamente, per
scongiurare il pericolo che nuove case di abitazione, sorgendo qua e la in
ordine sparso, non rendano difficile se non impossibile, nel prossimo o lontano
futuro,il reperire un luogo adatto allo scopo e a ragionevole distanza dal
centro abitato.
L'Ufficiale Sanitario mi faceva sapere di aver messo al corrente della cosa il
suo superiore e il Sindaco, in data 13 marzo u.s., assicurava che il "problema
sarebbe stato portato allo studio della Amministrazione Comunale per le
soluzioni del caso".
Il Consiglio Comunale però, nella seduta tenuta alla fine di maggio, non ha
discusso il problema, perchè neppure la Giunta, antecedentemente, l'aveva preso
in considerazione.
E' pure cosa stupefacente che l' Autorità Sanitaria, messa al corrente di quanto
sopra, non abbia fatto ancora una indagine o sollecitato un qualche
provvedimento.
La strada
Casada-Costalissoio è nata veramente sotto una cattiva stella. Costruita dal
Genio Militare durante la prima guerra mondiale, quindi con criteri molto spicci
ed economici, da anni le si sta lavorando addosso con il bisturi per drizzarla e
allargarla e la si alimenta con il contagocce, e per del tempo ancora lungo la
si vedrà affaticarsi nel lento processo di un ammodernamento, oggi reso
indilazionabile.
Le ultime notizie comunque ci danno per certo che, oltre il solito cantiere di
lavoro, sulla strada che ci interessa e su alcuni punti del tratto
Casada-Campitellio, sarà impiegata una ulteriore somma di 6 milioni erogati da
BIM.
L'asfaltatura sarà cosa di cui si sentirà parlare in seguito, quando si parlerà
dell'asfaltatura dei centri abitati del Comune.
Certo è ancora che, a giorni, il Consorzio Forestale procederà a ultimare
l'apertura della strada Costalissoio-Costalta, sulla quale, anche se non troppo
agevolmente, potranno transitare gli automezzi, che di solito devono il periplo
di mezzo Comelico per portarsi da un paese all'altro.
Il geom. De Bettin ci parla anche di una via interna, che sarà ricavata nella
parte bassa del paese, con vantaggio di quelle case finora servite da sentieri.
Inaugurazione dell'organo
La domenica 25
agosto 1963 abbiamo visto finalmente coronato il nostro sogno: quello di avere
nella nostra bella chiesa di Costalissoio un organo montato su quella
tribuna-orchestra, che avevamo preparato con tanto entusiasmo.
Se penso agli anni lontani, quando mi sentivo dire da varie parti: niente
organi, e l'idea lanciata cozzava contro tante difficoltà e incomprensioni, oggi
devo dire che siamo stati veramente bravi.
Io avevo un bel dire che tutte le chiese parrocchiali erano provviste di organo
e quindi era necessario che anche la nostra avesse il suo. Ma tacevo sempre sul
fatto che altri paesi erano maggiormente popolati e con maggiori risorse a loro
disposizione, e quindi potevano arrivare la, dove noi, in numero più ridotto e
con possibilità più scarse, difficilmente potevamo giungere.
Tacevo su questo particolare, per non scoraggiare i volonterosi, e continuavo a
parlare e a scrivere, sperando che la Provvidenza mi aprisse un giorno o l'altro
una buona strada.
Il sogno, che sembrava irrealizzabile a molti, si è così realizzato.
Domenica 25 agosto è stata per me e per voi una giornata di festa
indimenticabile.
Quando mi sono visto la chiesa strapiena di popolo, con il Vescovo, i Sacerdoti,
le Autorità, quando il maestro Mori, sedendo all' Organo, sprigionò le prime
note trionfali della Toccata di Bach, mi sono sentito fiero e commosso allo
stesso tempo. Ma anche un po' intimidito. Non mi aspettavo tanto.
Ho preso la parola, a metà concerto, per dire il mio grazie: al Vescovo, per
aver voluto con la sua presenza esprimerci il suo plauso per l'opera che stavamo
inaugurando; ai reverendi Parroci e Sacerdoti, che sempre dimostrarono di
seguire con simpatia le sorti di questa nostra giovane parrocchia;
all'Amministrazione Comunale, per averci incoraggiato con l'elargizione di lire
100.000; all'Amministrazione della Regola, che ci ha donato il legname per la
costruzione della tribuna; ai Soci del Bosco di Rovei, che ci hanno messo a
disposizione la somma di lire 250.000, usate per pagare i materiali e gli
operai; ai molti oblatori, che dal lontano 1957 ad oggi (mentre scrivo) mi hanno
messo in mano la rispettabile somma di £. 844.072. Ho fatto rilevare che
l'organo installato non aveva la pretesa di gareggiare con i grandi organi delle
grandi firme, ma che comunque era adatto e proporzionato alla capienza della
chiesa, quanto a potenza sonora, e proporzionato alle possibilità finanziarie
locali, quanto al corso.
Alla fine del concerto, il Vescovo si è compiaciuto con noi per essere riusciti
nel nostro intento, tessendo un elogio al canto e alla musica liturgica, mezzi
efficaci per l'elevazione dello spirito e per alimentare la pietà cristiana.
Volendo fare un po' di riassunto, non definitivo delle spese, ci salta fuori
questo specchietto:
Entrate
organo
£. 844.072
orchestra
" 250.000
lavori chiesa
" 406.000
_________
£ 1.500.072
altri introiti " 1.260.175
_________
totale £. 2.760.247
Spese
organo
£. 2.000.000
orchestra
" 374.000
lavori chiesa " 485.000
__________
Totale £ 2.860.000
Il conto globale da dunque un deficit di £. 100.000, che è appunto la somma che ancora dobbiamo all'organaro per il saldo.
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L'estate scorsa
siamo riusciti a rinfrescare le volte della chiesa, grazie al castello di tubi
innocenti, che la ditta Monti ci ha prestato dietro interessamento
del geom. De Bettin. Il lavoro è stato eseguito da De Mario Severino e Somià
Giovan Battista, con la modica spesa di £. 65.000.
E' stata pure rimessa a nuovo la seconda sacrestia, con una razionale
sistemazione delle suppellettili e dei paramenti, che prima giacevano buttati
alla rinfusa. Di questo lavoro il conto-spesa non è stato ancora fatto, ma spero
si trovi una soluzione,senza gravare la Fabbriceria, che ormai è esausta.
Altri lavori resterebbero da fare. Sopratutto la tinteggiatura esterna, ma se
per il momento ho rischiato di dare il via ai decoratori, mi sono fermato in
tempo. Penso che la Regola vorrà lei prendere in considerazione questa necessità
della tinteggiatura esterna e non vorrà abusare della buona volontà o
dell'inventiva di chi dovrebbe fare il Parroco più che l'impresario.
Motorizzazione delle campane
Ricorreva la festa di S. Pietro e verso le ore 18.30 cercavo in piazza dei
giovani che si attaccassero alle corde delle tre campane, perchè dicevo, era
necessario quel giorno suonare tutte e tre le campane.
Il primo, che avevo abbordato, mi aveva risposto: - Si,si: ma perchè non mette
su i motori? Allora avrebbe finito di affannarsi tanto.
Una tale idea l'ho anch'io e da tempo, rispondevo, e guardo con invidia gli
altri campanili del Comelico, che sento suonare a festa grazie ai motori, mentre
sul nostro campanile le campane, meno rare volte, suonano così melanconiche che
sembra suonino per un funerale. Ma sapete tra il dire e il fare c'è di mezzo un
grande mare.
Intanto, mentre sto così parlando, il sagrestano muove le solite due
campane...da morto e anche S. Pietro è servito.
Riprendo il discorso con quel giovane e altri che sopraggiungono e dico: - va
bene, tu vorresti che venissero motorizzate le campane, ma sai quanto ci
viole?Lo sapeva, perchè era ben informato circa la spesa occorsa per motorizzare
le campane di S. Nicolò.
- Ebbene, riprendevo, tu sei disposto a sottoscrivere £. 3000?
In breve, questo e gli altri presenti si sono impegnati a versare tale somma,
purchè si cominciasse a risolvere anche questa faccenda delle campane.
Poi siamo andati in chiesa.
Ritornato in canonica, ho messo giù questi appunti, che avrebbero dovuto uscire
con l'ultimo Bollettino. Ma li ho lasciati nella cartella, perchè pensavo fosse
prematuro lanciare questa idea, quando non avevamo ancora condotto in porto le
altre iniziative.
Ora credo che non mi si vorrà biasimare se mi azzardo a scrivere anche delle
campane.
Il suono delle campane certamente non è un lusso e non mi sentirò dire: a me le
campane non servono, perchè almeno quando uno nasce o si sposa o muore, le
campane si devono suonare anche per lui.
Ma mi si obietterà facilmente: il sagrestano è pagato anche per suonare le
campane. A parte il fatto che il sagrestano sarà sempre impegnato, a ore fisse,
o a tirar la corda o a premere il bottone dell'apparecchio di comando, più di
una campana non può suonare a mano.
Visto l'andazzo dei tempi, è dunque necessario aggiornarsi, senza ritornare con
il pensiero agli usi del passato, che non si può far rivivere.