A Domegge di Cadore per visitare un luogo di tranquillità: l' eremo  Romiti (mt. 1.164)  restaurato.

Da Domegge, superando il ponte sul lago di Centro Cadore, oltre il bivio per il rifugio Padova,il posteggio auto (circa mt 750) segnalato l'inizio del percorso e il divieto transito con mezzi.

Il percorso  "ad anello": salendo lungo il sentiero denominato "via Crucis", a tratti erto ma anche con tratti "di respiro" per circa 1 ora e 15' - 30', in discesa su strada bianca-cementata più corta perchè ripida (sconsigliata x chi soffre di ginocchia....-meglio ritornare per il sentiero) per circa 1 ora.

Eremo dei Romiti di Monte Froppa

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Eremo dei Romiti di Monte Froppa sorge sull'omonimo colle a quota 1164 m e fu edificato negli anni 1720-1721 mentre la costruzione della chiesa dedicata a San Giovanni Battista il Precursore risale a quattro anni più tardi.

Le strutture religiose hanno ospitato alcuni frati terziari francescani dal 1720 ed il 1810 i quali erano soprannominati "i romiti". Il fondatore dell'Eremo del Monte Froppa è il frate Giovanni Maria Pinazza che fu anche il primo superiore della congregazione. Gli edifici sono in completo abbandono dal 1810 quando l'eremo fu soppresso da Napoleone. Di tutto il complesso religioso è ancora in buono stato conservazione un piccolo capitello ad un centinaio di metri dalla chiesa, il quale presenta gli unici affreschi che hanno resistito al logorio del tempo. Diversamente l'edificio dov'era ubicato il convento è in uno stato completa rovina e la chiesa, seppur completamente spoglia al suo interno, presenta i muri perimetrali integri in quanto tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 è stato rifatto il tetto. Dal 2006 l'Eremo è oggetto di restauro.

ATTUALITA' E STORIA RECENTE

...ATTUALITA'

Segnale e bivio verso l'alto... ...parcheggio al divieto di transito
... ...deviazione su sentiero...
...scarsa la visuale verso il Centro Cadore... ...dopo un'ora e 10' circa il "Capitello"...
...all'interno alcuni affreschi... ...poco più in alto "l'eremo"...
   

...panoramica con chiesetta laterale...

...interno in stile...

...panoramica su Domegge-Vallesella-Grea-Calalzo-Pieve-Pozzale...

...la chiesetta è solo in parte restaraurata... ...
...il ritorno...verso il basso alcune baite... ...e una malga.

http://www.eremoromiti.com/

STORIA RECENTE

Dal quotidiano "Il Gazzettino" pagina Cadore-anno 2008

DOMEGGE

Eremo Romiti Monte Froppa, gara per la gestione della struttura turistica

Domegge

Prossimamente verrà indetta una gara per l'affido della gestione della struttura ricettiva denominata "Eremo dei Romiti del Monte Froppa".

Il posto è molto suggestivo, carico di ricordi risalenti al tempo in cui nel Settecento vi dimoravano alcuni monaci eremiti cadorini, che hanno lasciato larga e generosa memoria di sè.

Per la sua collocazione in mezzo al bosco, la struttura, che si presta ottimamente ad un utilizzo turistico, ha visto ultimarsi già qualche tempo fa i lavori di ristrutturazione e realizzazione di numerosi posti letto per i turisti per poter passare la notte. Ora si sta provvedendo a portare l'energia elettrica nella struttura e sistemare gli ultimi dettagli. L'eremo, finanziato dal comune e da fondi regionali, diventerà quindi un impianto non solo storico da ammirare per i visitatori, ma sarà attrezzato anche per dormire e per svolgere una prima colazione. Per adesso si aspetta di sapere soltanto a chi verrà affidata la gestione della struttura e quando si potrà usufruire dei servizi che porteranno tra i boschi cadorini in futuro moltissimi appassionati di montagna.D.C.

L'edificio restaurato..... ...vista sul Centro Cadore:Domegge-Calalzo-Pieve- m. Antelao...
...alle spalle... ...i dintorni...
...poco oltre, e più in basso, ilCapitello... ...gli affreschi...
..... ....
dal quotidiano IL GAZZETTINO-edizione di Belluno

Completato il restauro dell’unica struttura del genere in Cadore nata come ospizio nel 1721 con il contributo della popolazione

L’eremo dei Romiti apre le porte al turismo
Novità domani per chi salirà sul monte Froppa per partecipare alla tradizionale festa annuale

Venerdì 26 Giugno 2009,
Domegge
      Domani “ai Romiti”, sul monte Froppa, si svolgerà la tradizionale festa, particolarmente amata dalla popolazione. Un appuntamento religioso ma non solo. Il programma della giornata prevede il ritrovo alla base del sentiero in località “Navare”, la salita con momenti di preghiera e pause di riflessione lungo il percorso costellato dalle rinnovate stazioni della Via Crucis e la celebrazione della messa al capitello di San Giovanni. La festa, sperando sempre nella clemenza del tempo, proseguirà poi in allegria con il consueto pic-nic e gli immancabili canti. Quest'anno c'è però un'interessante novità. Finiti i lavori per il restauro del locale eremo, la nuova struttura ricettiva ha finalmente aperto i battenti con la simpatica gestione affidata alla famiglia di Livio De Bernardo, che con la sua maestria nell'arte dell'incisione e della scultura lignea, ha aggiunto un tocco davvero particolare all'ambiente.
      L'eremo dei Romiti, unico nel Cadore, fu fondato da Giovanni Battista Pinazza. I lavori per la costruzione dell'ospizio (al piano terra i locali comuni, al primo piano otto piccole celle piuttosto spartane e al secondo altre cinque un po' più confortevoli), realizzati con il contributo della popolazione locale, iniziarono nel 1721; quelli della chiesa dedicata a san Giovanni Battista, che ospitava una pala d'altare di buona fattura, il “Battesimo di Gesù e S. Onofrio eremita, nel 1724 e si protrassero fino al 1729. Nel 1754 venne infine affrescata la volta. L'attività dell'eremo si concluse nel 1810, quando il monastero fu soppresso con editto napoleonico. Per circa novant'anni, vi dimorarono terziari francescani (laici non vincolati da voti irrevocabili e a quanto si dice un po' discussi!), che vivevano di elemosine.
      Il romitorio, attiguo a una graziosa chiesetta che custodiva un crocifisso ligneo del Brustolon, versava in pessime condizioni. Il progetto di riuso (elaborato dall'architetto veneziano Marino Baldin) rispetta l'originale vocazione del luogo, adeguata però alle esigenze di comfort odierne, con un rigoroso restauro e recupero di tutti gli elementi materici presenti ed ancora utilizzabili.
      Il luogo ha conservato tutto il fascino e la suggestione di un tempo ed è quindi particolarmente adatto ad ospitare questa piccola e graziosa struttura ricettiva, che attirerà sicuramente molti ospiti non solo tra i “locali”, ma interesserà in particolar modo le tante persone che avvertono l'esigenza di una rigenerazione fisica e spirituale in un contesto d'eccezione.
      Rina Barnabò