PICCOLE STORIE DELLA GRANDE GUERRA
1916,
la Madonna al Passo della Sentinella
Fu consacrata nella chiesa di Candide il
27 agosto del 1916 e poi collocata
Rappresenta il raggiungimento dell'ambita
meta per i molti escursionisti che ogni estate risalgono, con
passo lento e paziente, i ghiaioni di Vallon Popera per
arrivare al Passo della Sentinella.
In una nicchia ricavata nella roccia veglia una Madonnina,
divenuta il simbolo stesso delle tante commemorazioni che da
tempo si tengono in ricordo dei molti sacrifici versati da
italiani e austriaci tra il 1915 e il 1917.
Ma la maggior parte di coloro che oggi si rivolgono a essa per
una preghiera o un auspicio di pace di solito non conosce la
storia di questa immagine sacra.
Durante la guerra, a ricordo dei caduti nelle azioni per la
conquista del Passo, in massima parte appartenenti al
Battaglione Fenestrelle, venne murata sulla roccia una lapide e
collocata in una nicchia una Madonnina procurata dal
cappellano don Vincenzo Doglioli e consacrata nella chiesa di
Candide il 27 agosto 1916.
Essa venne ricavata dal bronzo di un cannone nemico e ottenne
perfino una benedizione speciale del Santo Padre.
«Eravamo 4 mesi dopo la conquista di quell'alto valico, che,
avvenuta il 16 aprile 1916, aveva innescato tutta una serie di
importanti lavori di fortificazione ad alta quota per
alimentare nuovi attacchi alla soprastante Croda Rossa, rimasta
peraltro sempre in mano austriaca».
Così racconta don Pacifico Brandi in «Le mie memorie di guerra»,
edito nel 1939:
«Il battaglione Fenestrelle del 3° Alpini, per iniziativa del
bravo Cappellano don Francesco Doglioli, aveva fatto scolpire in
bronzo una bellissima statua della Madonna, a cui si era dato
il significativo e bell'appellativo di «Virgo Vigilans».
Per la benedizione solenne in Candide doveva venire il
Cappellano e, mi pare, anche il vescovo da Campo.
All'ultimo momento si sa che non potranno venire. Poiché tutto è
preparato ed è impossibile rimandare la cerimonia, vengo pregato
di fare un breve discorso di circostanza.
Ho appena il tempo di buttarlo giù in fretta, in fretta.
Ma lo scrivo completamente e riesco poi a recitarlo con
abbastanza fedeltà, migliorandolo anzi in parecchi punti... Il
27 agosto, alle 4 pomeridiane, è incominciata la funzione per
la solenne benedizione della Statua «Virgo Vigilans», che sarà
collocata sul Passo della Sentinella.
Prima vi è stato qualche canto in onore di Maria, poi la
benedizione, infine il discorso.
La Chiesa era gremita, Noo ero tanto preparato e temevo un po'.
Ho pregatola Madonna che . mi aiutasse,che mi negasse
qualunque soddisfazione, ma che la facessi amare per mezzo di
un efficace discorso. Mi sono raccomandato anche a Suor Teresa
del Bambino»Gesù. E’
andato benissimo. Il popolo, come mi ha detto il parroco, è
restato entusiasmato. Grazie alla Mamma cara del Ciclo e alla
sorellina del Carmelo».
Don Francesco Doglioli, anima dell'iniziativa, era uno dei tanti
piemontesi mandati a far la guerra sulle nostre Dolomiti.
Nato 111 maggio del 1880 a Castellazzo Bormida, in provincia di
Alessandria, crebbe all'ombra del Santuario della Beata Vergine
della Creta, che poi, dal 1947, sarebbe divenuta la protettrice
di tutti i motociclisti.
Accanto alla statua fu posta una lapide con questa iscrizione:
«Segno di vittoria, segno di pace, questa divina Sentinella,
vigilante sulla più settentrionale porta d'Italia, a nome pure
di tutte l'Armi patrie, Ufficiali e Soldati del 3° Finestrelle
posero - Anno di guerra 1916».
La Madonnina assistette a molte funzioni religiose celebrate
lassù per i nostri soldati, sia d'estate che d'inverno, ma solo
fino ai drammatici giorni tra l'ottobre e il novembre 1917,
allorché le conseguenze di Caporetto costrinsero le nostre
truppe a sgombrare tutte le posizioni sulle Dolomiti costateci
tanti sacrifìci.
La statua fu sacrilegamente asportata dagli austriaci e nel
dopoguerra venne ritrovata da uno stagnino in un paese della
Pusteria.
Il 31 agosto 1930, a cura della Sezione di Padova Cai e con rito
al quale partecipò S. E. Angelo Manaresi, presidente del Cai e
dell'Ana. nella stessa cripta venne ricollocata una Madonnina in
bronzo, opera di Paolo Boldrin, scultore, alpino e Segretario
Federale di Padova.
Su una targa, pure in bronzo, fu scolpita questa significativa
espressione:
“Nell'occhio tuo sempre aperto sta la nostra salvezza».
Un'altra guerra sarebbe venuta, ma senza toccare di nuovo queste
crode, e poi finalmente 70 anni di pace, con la Madonnina a
benedire le tante cerimonie qui tenutesi in ricordo delle
traversie belliche.
Una delle ultime è stata proprio il 16 aprile 2016, allorché,
per il centenario della conquista del passo, un manipolo di
coraggiosi è salito dalla Valgrande con gli sci lungo il Vallon
Popera per deporre un mazzo di fiori e una coccarda ai piedi
della Madonnina.
La neve e la nebbia quel giorno regnavano sovrane e qualche
preoccupazione c'era in quegli alpinisti, poi in effetti
costretti a scendere dall'altro versante, ovvero jn Val
Fiscalina, ma gli occhi della Madre di Dio, come sempre,
vegliavano e proteggevano.
Walter Musizza (articolo pubblicato su
“L’Amico del Popolo” del 1-9-2016
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