Crode dei Longerin

Dal settimanale "OGGI"-anno 2002

Nell'anno che l'Onu ha dedicato alla montagna...

Le dolomiti, settima meraviglia d'Italia,
hanno un padre francese

Nel Luglio 1789 lo studioso era nel nostro Paese per analizzare da vicino la "pietra calcarea a strati orizzontali" che, a distanza di oltre due secoli, affascina i turisti di tutto il mondo.

CHIMICO GIROVAGO

Guy Silvain Tancred de Grasset nasce a Dolomieu nel 1750. Era un chimico, ma non amava stare chiuso nel suo laboratorio. E, durante uno dei suoi viaggi, scoprì la dolomite.

......(1789).. estate, un signorotto francese prepara la sua rivoluzione personale. Una rivoluzione chimica. In Tirolo è attratto, scrive, dalla "pietra calcarea  a strati orizzontali che circonda e ricopre le montagne granitiche fra Trento e Bolzano, e che "non mostra effervescenze a contatto con acidi". Scopre che quel carbonato è un carbonato doppio di calcio e magnesio.  ........ Due anni dopo la scoperta, a quel minerale verrà attribuito il nome di dolomite, visto che l'aristocratico scopritore  è Guy Silvain Tancred de Grasset de Dolomieu, nato a Dolomieu nel 1750. E nella metà dell'800, quando Dolomieu è morto da un pezzo, Dolomiti si chiameranno le montagne delle Alpi orientali, tra la Valle del Rienza, la Valsugana e la Valle del Piave.

Non si sa bene dove iniziano, ne dove finiscono

La morfologia e la geologia accomunano montagne molto distanti. Ma sono tutte Dolomiti.

"Ma le Dolomiti che cosa sono?", si chiedeva Dino Buzzati, affannandosi in un celebre elzeviro sul Corriere della Sera nel descriverne architetture e colori. Un colore inafferrabile, sosteneva il grande giornalista bellunese, poiché le Dolomiti "rappresentano l'unico spettacolo della natura con il quale i pittori, per quanto bravi, non l'hanno mai spuntata". E non si è ancora trovato un accordo definitivo nemmeno sui confini da assegnare all'area dolomitica.

*I punti fermi. I geografi su un aspetto sono inflessibili: quest'area è compresa tra la Valle dell'Adige, quella dell'Isarco, la Val Pusteria, le valli del Piave, del Cismon e del Brenta. Il motivo di questa distinzione non è però a tutti chiaro. Esistono gruppi formati da dolomia, una variante del calcare, anche ben oltre questi confini. Tra le province di Vicenza e di Trento si trovano le cosidette Piccole Dolomiti (a cavallo tra Val Lagarina e la testata delle vallate dell'Agno e del Posina).
*E il Brenta, dove lo mettiamo? Con qualche perplessità il Gruppo del brenta, molto a ovest della Valle dell'Adige, viene inserito nelle Dolomiti. Stesso discorso vale per le Dolomiti d'Oltrepiave (a est del fiume) con il magico Campanile di Montanaia e i Monfalconi e per le Dolomiti Pesarine, che qualcuno vorrebbe raggruppare insieme con il nome di Prealpi Carniche oppure Dolomiti Carniche.
*Caratteristiche simili, ma differenze geologiche. Le caratteristiche di queste montagne non variano granché, anche se esistono differenze geologiche. Una proposta è di considerare areale dolomitico tutta questa regione di montagne che si estende dalla pianura veneta fino a incontrare lo spartiacque alpino (Retiche meridionali, destra idrografica della Val Venosta, Valle dellIsarco, Val Pusteria, Alpi Carniche).
*Una curiosità. Le Dolomiti figurano in base a un decreto del ministero dell'Ambiente (del 10 maggio 2000) tra i siti d'importanza naturalistica in Italia. Fra le altre vette ci sono anche il Corno Grande e il Corno Piccolo del Gran Sasso. E così le Dolomiti "classiche" vengono accostate ad altre aree che, in Italia, ne rispecchiano le caratteristiche paesaggistiche e anche morfologiche.

2017

A Belluno si trova il 46,1% delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità Unesco, a Bolzano il 24,6%, a Pordenone il 13,3%, a Trento il 12,2% e a Udine il 3,9%,