LA NOSTRA CHIESA
Da "Appunti storici" scritti per il "Bollettino Parrocchiale" da don Aurelio Frezza Nel secolo XIX il commercio
diventò più redditizio. Il bosco due secoli prima si era rivestito di
faggi, ora torna ad essere folto di abeti. I Comuni e le Regole
incassano notevoli somme e possono procedere a spese vistose.
Dopo l'incendio del paese nel 1884 che ha danneggiato anche la chiesa, completamente distrutto il tetto, partono i lavori di ripristino e modifica con i progetti sotto illustrati ma che come possiamo constatare non saranno realizzati esattamente come presentati.
La chiesa di oggi
|
|||||
Foto sotto.... Cristo sofferente. Opera del pittore Luigi Regianini Offerto da Giovanni De Bettin (da Costalissoio) dal 2004 fa parte delle opere custodite nella nostra chiesa.
La Madonna "Signora della pace", rappresentata nell'opera realizzata dal pittore milanese Luigi Regianini nel 2005, è un acrilico su tela e misura cm 90 x 175. Nel quadro la Madonna è posta in alto nel cielo, immersa in un alone di luce, con le braccia rivolte verso l'umanità e con in mano il Santo Rosario. L'artista ha voluto completare la visione aggiungendo, per simboleggiare la potenza e la grazia della Madonna, un fascio di luce che nasce dalle sue mani e che avvolge l'umanità, rappresentata da un lato dalla famiglia genuflessa in preghiera e dall'altro dal dramma causato dagli orrori della recente guerra. (...tratto dal foglio supplemento al Bollettino parrocchiale di Costalissoio-Casada |
|||||
Storico.. |
|||||
lavori al campanile |
primo tetto in lamiera |
||||
nuovo tetto in rame |
anno 2000 |
La chiesa nel tempo.........
DAL BOLLETINO PAROCHIALE DEL MAGGIO 1971
STORIA DELLE NOSTRE CAMPANE - don
Aurelio Frezza
Le prime, piccole eppur squillanti, campane fecero sentire i loro rintocchi nel
lontano 1548, forse sono state sostituite da altre nel decorso di 370 anni che
ci portano all'anno dell'invasione. In quell'anno, 1918, le tre campane di cui
non abbiamo notizie precise, furono requisite e trasformate in cannoni
austriaci. Solo la campanella si salvò, perchè facilmente smontabile, fu
nascosta e sottratta alla rapina dell'invasore (sotterrata da Zaccaria Folin
Valentino nei prati sopra il paese). Nel mese di marzo 1923 arrivarono da Lucca,
dove erano state fuse con il bronzo degli stessi cannoni austriaci, le nuove
campane, offerte dal Governo come riparazione danni di guerra. Scriveva l'allora
curato di S. Nicolò: "puzzano ancora un poco di tedesco, ma per altro sono
un concerto in gamba. Il paese è giubilante e giorno e notte si suona a larghe
falde". Le tre campane pesavano nell'ordine: Kg. 970,. Kg. 680, Kg. 457, e
dovevano rispondere alle note musicali Mi, Fa diesis, Sol diesis. Verso il
Natale del 1937 si guastava la campana piccola e dovette essere rifusa presso la
fonderia De Poli di Vittorio Veneto, a spese della Regola, e nel marzo
successivo riprendeva il suo servizio sulla cella campanaria. Ma ecco che la
stessa cede ancora ai ripetuti colpi dei volonterosi campanari alla vigilia del
Natale ultimo passato e mentre scrivo, resta sempre penzolante e muta, in attesa
di essere rimossa e rifatta. In questo frattempo si sono fatti molti discorsi.
Delle molte cose dette mi ha sorpreso il fatto che parecchie persone, dotate
forse di buon udito musicale, si siano accorte da tempo che il concerto non era
affatto ben riuscito. Specie, si dice, la piccola era fuori tono. Anch'io mi ero
provato e riprovato per stabilire con esattezza i toni delle tre campane, anche
con l'aiuto degli strumenti musicali. Ora sono venuti i competenti muniti
corista o diapason speciale e ci hanno detto che la campana grande risponde a un
Mi crescente di un ottavo (anziché essere un Mi esatto), che la seconda da un
Fa diesis calante di un ottavo (anzichè essere un Fa diesis esatto), che la
piccola.... bene non poté essere esaminata, ma certamente era fuori tono anche
quella. Sia De Poli di Vittorio Veneto, sia Colbachini di Padova, venuti sul
posto separatamente, hanno detto: la campana piccola può essere rifusa, ma con
quale delle restanti campane dovrà essere intonata? Se la intoniamo con la
grande, resta fuori tono la seconda, se la intoniamo con la seconda resta fuori
tono la grande. Bisognerà cercare di ridurre le differenze con un lavoro di
accordatura, cioè con il ritocco delle tonalità delle due campane esistenti:
ma sarà sempre un lavoro approssimativo. Accordatura che verrà a costare 100
mila lire. L'optimum, dice l'Ing. Colbachini, sarebbe la rifusione di tutte e
tre le campane (£. 1.350.000) per avere un concerto veramente perfetto e
garantito. Qui sono nate le perplessità. E qui si ferma la penna di chi scrive,
perché non ha il diritto di interferire e non vuole assumersi responsabilità
che non gli competono.
DAL BOLLETINO PAROCHIALE DI
OTTOBRE 1971
... la Regola si assumeva la spesa di £. 1.350.000 .....26 giugno la ditta
ebbe l'incarico di rifondere le tre campane....lunedì 14 ottobre, attese con
impazienza e tanto interesse, le campane nuove giunsero in paese....dopo una
settimana di lavoro le campane motorizzate sono pronte ad entrare in funzione.
NOTA STORICA -di don Aurelio Frezza pubblicata sul Bollettino Parrocchiale del 1956
Di quale autore è la pala dell' Altar
Maggiore della chiesa di Costalissoio rappresentante la Strage degli Innocenti?
E' una domanda che è stata fatta parecchie volte e
alla quale anch'io non sapevo rispondere, perchè non ho trovato memorie
scritte né persone del posto che ne sapessero qualche cosa.
Siccome anche questa estate qualche villeggiante nostrano ha
fatto confusione al riguardo, credo opportuno mettere per iscritto quanto avevo
detto in chiesa il giorno dei SS. Innocenti dell'anno scorso.
Il quadro, che si presenta ancora molto bene e con colori
ancora vividi, è una copia ben fatta del quadro originale, che si conserva
all'Accademia delle Belle Arti di Venezia (sala IX) e che fu dipinto dal pittore
BONIFACIO DE' PITATI detto anche BONIFACIO VERONESE vissuto nella prima metà
del 1500.
L'altare, in marmi ad intarsio, è stato costruito nel 1699
(come appare dal millesimo inciso nello zoccolo) per una chiesa di Venezia
(penso io) e contemporaneamente deve essere stata fatta la copia del quadro.
Certamente non è stato costruito espressamente per una
chiesa, pur anteriore, di quassù.