*** N'sei scrive i accente par certe parole, ma anche se saves credo che pece savara lede e allora scrivo come c'vegn, meto cà e là un "ciapêl" o sottolineo, vê dì:   tentei da lede come al parlà de Costlisêgn! ***
TRADUZIONE dal dialetto A FINE PAGINA

La cros dal "Folin"

 Pëce cognose la storia dla cros dal "Folin".  Al lëgo lo cognose de siguro chei ca fato al pastor in monte, a Ciambon, e chi cezadore che va pal zime de Visdende. Ogni tanto ricordo che gnea dù calcdùn dalla monte e didea a mi pare: varda cà dito al pastor cla cros de to barba Tonin e svarsada parchè cla lavina la mnada dù. Mi pare alora a deciso da fei na roba definitiva e a tu na pizla cros de marmo, con nome e date, incementada su un groso crêpo che se ceta apêna in fondo alla pala.  A fato na roba giusta snò ades forse n savasone pì nè l posto ne la storia. Ricordo anche che i pastore didea: sei du sù fin dopo Val del fëde e sei arvò fin alla cros dal "Folin". Non se vë contà nà storia privata, dnà fameia, nenè chêsto al posto, ma contando la storia se vë ricordà chël ca pasò i nos vece duce: nos none e bisnone. Lëre dea inze pl Austria a fei la "stagion". Pasea par al trëi e la forzela de Dignas e arvea fin a Graz: zel nostre fameie on tante fotografie con al nome dal fotografo de Graz, era par lëre anche l occasion par feise nà fotografia. Lëre se farmea zi paese o pal cede di contadine e guarnea l pignate de rame, rigulea l fonestre taiando i viëre, insomma fadea duto chel chi podea par ciapase un franco o par riempise la panza. Con chi tornea a ceda, sempro pla stësa strada, portea alla fameia al sodo chi avea ciapò (dea a Blun a cambiè), avea zal zaino anche algo da mangè, ma sora duto era stade fora dalle spese dla fameia, che avea tante boce da sfamà. Calcdun tentea da portà intin de sal o tabacco o saccarina (par inzucrè) che sarà stò un contrabando. Calcdun al contrabando lo fadea de mestier, par podei mangè.

"Tonin Folin" (Zaccaria) avea fato la so stagion, era al 15 d'agosto dal 1891, avea 54 ane, n avea fameia, a pasò la forzela Dignas e volea di dù verso  la nostra monte, forse par incontrà i paesane, forse par mangè algo. Par dì du a ciapò su pal trëi dla zima e dopo al primo bocon erto a ciapò dù na valdela gno che l vacie lasa un dizon che porta fin in basso. Liò sulla valdela la finanza che fadea la guardia ai confine a dò "l'altolà", volea controlà cnal fadës contrabando. Tonin inveze a ciapò paura e se tu a core, al finanzier a sbarò e lo a mazo. Con chi finanziêre e dude a controlà che cl avea zal zaino nanà cetò nente, snoma n tin da mangè e doe straze. E restade mal anche lëre e se ricorda che al capo dla patuglia, durante al trasporto dal corpo su na "daga" fin a strada, ha obligò al finanziêr che era stò masa precipitos a tegnì la mën dal morto. E stò soplù zal cimiterio de San Piero.

       Dai registre del sepolture de San Piero risulta csì scrito: Antonio Zaccaria Folin di fu Valentino e di fu Lucia di Antonio De Villa, rimasto ucciso sulla cima della montagna di Dignas in Visdende, da una guardia di finanza il giorno 15-8-1891. Oggi 18-8 ore 10 antimeridiane il suo cadavere fu ecclesiasticamente seppellito in questo cimitero parrocchiale di San Pietro di Cadore. Il Zaccaria Folin Antonio era celibe e contava anni 54.
don Giovanni Fiori - Parroco

(Zaccaria Folin Giovanni Battista Antonio *27-12-1837    + 15-8-1891)
                                          

Antonio Folin

cros

  

al trêi da Dignas

la valdela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


vista su Malga Campobon

(traduzione letterale) La croce del "Folin" (da intendersi: "croce nella zona dove morì  Zaccaria Antonio Folin"
Pochi conoscono la storia della "croce del Folin". Il luogo lo conoscono di sicuro quelli che hanno fatto il pastore presso la malga Campobon (Malga di alpeggio bestiame della Regola di Costalissoio) e quei cacciatori che vanno per le cime della Val Visdende (creste di confine). Ogni tanto ricordo che qualcuno scendeva dalla malga e diceva a mio padre: guarda che il pastore ha detto che la croce di tuo zio Tonin e rovesciata perchè la slavina l'ha portata verso valle. Mio padre allora ha deciso di fare un lavoro definitivo ed ha messo una piccola croce di marmo, con nome e date, incementandola in grosso masso che si trova appena in fondo al pendio. Ha fatto una cosa giusta altrimenti ora forse non sapremmo più ne il posto ne la storia. Ricordo anche che i pastori dicevano: sono andato su oltre "val delle pecore" e sono arrivato fino alla "croce del Folin". Non si vuole raccontare una storia privata, di una famiglia, non è questo il posto, ma raccontando la storia si vuol ricordare come sono vissuti tutti i nostri avi: nonni e bisnonni. Loro andavano lungo l'Austria a fare la "stagione". Passavano per il sentiero e la forcella di Dignas (accanto alle malghe della Val Visdende) ed arrivavano fino a Graz: nelle nostre famiglie abbiamo molte fotografie con indicato lo studio fotografico di Graz, era per loro un'occasione per farsi una fotografia. Si fermavano nei paesi o nelle case dei contadini ed aggiustavano il pentolame in rame, aggiustavano le finestre tagliando i vetri, insomma facevano tutto il possibile per prendersi un soldo o per riempirsi la pancia. Quando ritornavano a casa, sempre per la stessa strada, portavano alla famiglia i soldi presi (andavano fino a Belluno per il cambio), avevano nello zaino qualcosa da mangiare, ma soprattutto erano stati "fuori dalle spese" della famiglia che già aveva tante bocche da sfamare.
"Tonin Folin" (Zaccaria) aveva fatto la sua stagione, era il 15 agosto del 1891, aveva 54 anni, era celibe, passata la forcella Dignas voleva raggiungere i compaesani alla malga Campobon forse per mangiare qualcosa. Per andare a Campobon ha salito il sentiero della cima e dopo un tratto erto ha imboccato una piccola valle da dove le mucche lasciano un tracciato che porta alla malga. In quella piccola valle una guardia di Finanza che vigilava il confine gli ha intimato "l'altolà" voleva controllare che non facesse contrabbando. Tonin invece  preso dalla paura e si è messo a correre, il finanziere ha sparato e lo ha ucciso. Quando hanno controllato il contenuto dello zaino non hanno trovato nulla, solo un po' da mangiare e due "stracci". Sono rimasti male anche loro e si ricorda che il Capo-pattuglia, durante il trasporto del corpo su una barella improvvisata, ha obbligato il militare che era stato troppo precipitoso a tenere la mano al morto fino a strada. E' stato sepolto nel cimitero di S.Pietro. 
Dal registro delle sepolture di S.Pietro risulta così scritto: Antonio Zaccaria Folin di fu Valentino e di fu Lucia di Antonio De Villa, rimasto ucciso sulla cima della montagna di Dignas in Visdende, da una guardia di finanza il giorno 15-8-1891. Oggi 18-8 ore 10 antimeridiane il suo cadavere fu ecclesiasticamente seppellito in questo cimitero parrocchiale di San Pietro di Cadore. Il Zaccaria Folin Antonio era celibe e contava anni 54.don Giovanni Fiori -Parroco