Da "APPUNTI STORICI" di don Aurelio Frezza (bollettino parrocchiale del dicembre 1966)
Genesi di alcuni nomi
La proprietà
in comune dei pascoli e dei boschi da parte degli abitanti originari del luogo
è un istituto privato risalente molto addietro nel tempo.
Una documentazione scritta non va oltre il 1200, ma ci sono
buone ragioni per ritenere che tale istituto esistesse anche al tempo dei
Longobardi e al tempo dei Romani. Infatti si riscontrano rassomiglianze con
analoghi diritti di proprietà e regolamentazioni in uso nel Diritto Germanico e
nel Diritto Romano.
Oggi tale proprietà indivisa e indivisibile e inalienabile
si definisce con il termine "Regola", che è la parola usata per
indicare lo statuto che contiene le "regole" fissate per il buon uso
dei pascoli e dei boschi.
Anticamente quando la lingua ufficiale era il latino,
l'insieme dei proprietari si chiamava: universitas montis..., pertinentes
comunis montis... (seguendo alla parola: montis, il
nome proprio della montagna sulla quale si esercitavano i diritti).
Quindi il termine "Comune" era il nome più usato
per indicare la consociazione dei proprietari dei pascoli pro indiviso.
E' interessante notare che le "regole" riguardavano
lo sfruttamento del pascolo e non tanto del bosco, che non aveva alcuna
importanza commerciale, e quindi era lasciato all'uso non controllato dei
singoli.
La riunione dei proprietari, che discutevano i loro
interessi, si chiamava anche "Fabula", perchè i proprietari si
radunavano per "fabulare" o parlare, ragionare. Il che facevano,
non avendo una sede propria, o in piazza, davanti alla chiesa, se c'era; oppure
sotto un grande e vecchio albero "sub quercu". Così si trova scritto:
"Tota fabula (tutta la Regola) de S. Stefano et de Casada de Comelico",
dove il latino e l'italiano cominciano a fraternizzare. Siamo in periodo di
transizione dal latino all'italiano.
Mentre all'origine del nome "Casada" è di facile
individuazione "Casa, Casato), più difficile è spiegarsi come sia sorto
il nome " Costalissoio".
Forse non è del tutto fuor di posto attribuire tale
denominazione alla fusione di due termini: "Costa-Lissa". Il suffisso
"Lissa" sarebbe il nome di quel tracciato sdrucciolevole, lungo il
quale i boscaioli facevano scivolare i tronchi a fondo valle: vocabolo ancor
oggi in vigore e che richiama tra l'altro "Disson" (Lisson?), che è
il sentiero tracciato dal bestiame al pascolo in alta montagna.
Se nel 1300 (al tempo di Dante Alighieri) il paese si
chiamava già COSTALIXOIO, la fusione dei due termini (e il relativo adattamento
vocale) va collocata a prima del 1000.
L'altra spiegazione, Costa del Sole, è meno convincente,
anche se più suggestiva.
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(a proposito del nome "Costalissoio", anche lo studioso Piergiorgio Cesco Frare nella pagina di questo sito Argomenti storici-pillole di storia del paese richiama come probabile la derivazione da "Costa-Lissa)
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...con semplice deduzione, il nome di Costalissoio potrebbe anche derivare da: Costa+lissa (intesa come liscia,...) visto che tutta la costa del Zovo parte con il paese di Costa, a Costalta (mt 1.302)spetta il nome di Costa+alta per il nostro paese si è individuata una caratteristica morfologica. Chissà ???? |