La grande guerra 1915-18 - "i nostri" sul monte Piana (Auronzo-Misurina)

Sul Monte Piana le battaglie più cruente del fronte alpino. I Caduti al termine delle ostilità furono 14.000.
In questo contesto si ricordano due storie di compaesani.
 Per ....non dimenticare.....
De Mario Casau Luigi (...fratello di De Mario Casau Eugenio) nato il 19 agosto 1891 è il primo caduto sul Monte Piana il 24 maggio 1915.

 

 

Dal libro "Monte Piana " di  Albino Capretta.  Così  viene descritto il primo giorno di guerra:

SCOPPIA LA GRANDE BUFERA. Nei giorni che precedettero l'inizio delle ostilità, erano giunti nella conca di Misurina i primi Reparti italiani: ......ed alcune compagnie di alpini del 7° reggimento (67^-75^-96^ del battaglione Cadore e 268^ compagnia del Valpiave).
Gli Austriaci s'erano appostati nelle posizioni più arretrate e defilate del monte Rudo, mentre il nudo pianoro di Monte Piana si presentava sguarnito.
Gli alpini della 67^ compagnia, in quei giorni, erano impegnati nei lavori di completamento della carrabile Misurina-Monte Piana.
Il mattino del 24 maggio 1915, primo giorno di guerra, la sorte destinò proprio questi alpini a ricevere il " battesimo del fuoco ": alle ore 8,30, una bomba, sparata dal monte Rudo, venne a scoppiare proprio fra questi soldati, provocando due morti, il sergente Apigalli da Sospirolo e l'alpino De Mario da Costalissoio e due feriti. Subito dopo, altre bombe provenienti dal monte Rudo, colpirono il centro di Misurina e  Forcella Lavaredo, ch' era presidiata dalla 75° compagnia del "Cadore". Questa poi, venne anche attaccata a fucilate che provocarono diversi feriti che vennero portati in barella all'infermeria di emergenza sistemata a Misurina.
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Dal libro " Il fronte delle Dolomiti" di Alberto Giacobbi

Il mattino del 24 maggio 1915, una granata, proveniente dal monte Rudo, sul quale erano posizionati gli Austriaci, centrò in pieno due alpini intenti al completamento della rotabile Misurina-Monte Piana.
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Un articolo apparso su "l'Amico del Popolo" del gennaio 2015 a cura degli studiosi Walter Musizza e Giovanni De Donà tratta questo argomento.

Sull’ora e sulla causa del loro infelice destino non si discute. Le prime due vittime della Grande Guerra furono Luigi De Mario Casau di Costalissoio e Beniamino Apigalli di Sospirolo, colpiti da una granata sparata dall’artiglieria austriaca appostata su Monte Rudo il primo giorno di guerra, 24 maggio 1915. Secondo il Berti (Guerra in Ampezzo e Cadore) si sarebbe trattato per la precisione del terzo colpo sparato poco dopo le 8.45; i primi due sarebbero stati diretti sul tavolato di Monte Piana, mentre il terzo, a shrapnel, sarebbe arrivato su forcella Col Di Mezzo, colpendo appunto i due alpini. A questi colpi sarebbero poi seguiti molti altri, per tutta la giornata del 24 e la mattina del 25, diretti anche su Misurina, dove tra l’altro finirono col far sciogliere rapidamente la lastra di ghiaccio che copriva ancora gran parte del lago.

Parrebbe dunque che il luogo del primo sacrificio sia Forcella Col di Mezzo, oggi splendido balcone rivolto alle Tre Cime e tappa obbligata di tutti coloro che effettuano il giro del gruppo dolomitico più famoso al mondo.

Lo conferma, seppur con qualche piccola variante, pure Giorgio Tosato, che è noto per i suoi libri sulla Grande Guerra e che recentemente si è battuto a Sospirolo per la ristrutturazione del locale monumento ai Caduti e per l’apposizione di una targa a ricordo del sergente Apigalli. “Gli alpini – precisa Tosato – stavano da tempo lavorando per rinforzare le posizioni di confine e quella mattina, sotto un cielo sereno, procedevano tranquilli come sempre nei lavori assegnati, senza sapere che a mezzanotte del giorno 23 maggio avevano avuto inizio le ostilità contro L’Austria-Ungheria. Nessuno si era infatti preoccupato di avvisare gli alpini lassù dislocati, i quali pensavano che quel lunedì 24 maggio sarebbe stata una giornata di duro lavoro come le altre. Il cannone Skoda M75/96 di Monte Rudo (Rautkofel) alle 10 sparò due proiettili contro il Polena e Forella Col di Mezzo, dove gli artiglieri austriaci avevano notato movimenti nemici. Il secondo colpo centrò in pieno i due alpini provocandone la morte”.

Nazareno Meneghetti, che combatté su Monte Piana e ci ha lasciato due libri di memorie di quei mesi tremendi, in “Monte Piana” non è però di questo parere e dice: “Furono proprio gli austriaci a colpire per primi, anche per mascherare la loro effettiva scarsezza in quanto a numero. Il 24 maggio stesso colpirono con un preciso bombardamento gli alpini che erano accampati sulla parte italiana del monte. Fu in questa occasione che il Monte Piana reclamò la sua prima vittima: L’alpino Luigi de Mario Casau, della 75° compagnia del battaglione Pieve di Cadore”.

Concorda con lui Albino Capretta (Monte Piana) che così racconta: “ Gli alpini della 67° compagnia (7° Reggimento) in quei giorni erano impegnati nei lavori di completamento della strada carreggiabile Misurina – Monte Piana. Il mattino del 24 maggio 1915 la sorte destinò proprio a questi alpini a ricevere  il “battesimo del fuoco”: alle 8.30, una bomba, sparata dal monte Rudo, venne a scoppiare pproprio fra questi soldati; provocando due morti, il sergente Apigalli da Sospirolo e l’alpino De Mario da Costalissoio e due feriti”.

Dello stesso parere è Alberto Giacobbi che nel suo libro “Il fronte delle Dolomiti” dice: “Il mattino del 24 maggio 1915, una granata, proveniente dal monte Rudo, sul quale erano posizionati gli Austriaci, centrò in pieno due alpini intenti al completamento della rotabile Misurina-Monte Piana”.

In verità tra Forcella Col di Mezzo intercorrono in linea d’aria più di 2 chilometri, per cui è singolare questa discrepanza sul fatto che, proprio per aver rappresentato il primo tributo alla Patria, deve aver avuto vasta risonanza tra le migliaia di soldati schierati in Val Ansiei. L’unica cosa sicura è che De Mario fu portato ancora vivo ad Auronzo, presso uno degli ospedali da campo lì impiantati (più probabilmente al n.038 o al n.042 situato all’imbocco della Val Marzon), dove cessò di vivere dopo poche ore. Il comelicese, che non aveva ancora 24 anni, essendo nato il 26 settembre 1891, è ricordato nel Sacrario di Pocol col cognome De Mario Casa e il suo volto compare in un quadro del noto pittore Regianini assieme a don Angelo Arnoldo e alla guida Valentino De Mario Cavalier in un quadro del pittore Regianini intitolato “I tre primati di Costalissoio” ed esposto nel museo dedicato al pittore surrealista recentemente scomparso.

Walter Musizza
Giovanni De Donà

Medaglia di bronzo al valor militare a De Lenart Oreste.

Dal diario

La sera del 19 (maggio) 1917 mentre stavo in Val Fonda, ai piccoli posti più avanzati fui ferito da una pallottola di fucile alla gamba sinistra, alle  ore 5 e mezza e fui trasportato alle 10 e mezzo subito al posto di medicazione del costone di Monte Piana. Alla mattina fui trasportato da un mulo fino alla dogana di Misurina, poi a S.Marco all'ospedale 039. Poi Auronzo 043, poi a Calalzo 081 e dopo due giorni partii per Montebelluna all'ospedale N. 0129

Copia da una vecchia pubblicazione dell'albo dei Decorati della prov. di Belluno antecedente la guerra 1940-45.

(Pomarè Natale Luigi - Moc)