.....la terra  e  gli animali

Costalissoio nel 1916

La terra era la principale fonte del vivere. Si disboscava per avere terreno a disposizione per le colture. La proprietà privata era curata tutta a prato, la proprietà regoliera era occupata dal bosco ma anche da ampi spazi destinati al pascolo comune.
Così scrive don Aurelio nelle sue notizie storiche
"Il tenore di vita degli abitanti, doveva essere duro, sia per le fatiche, sia per la scarsità di cibo. L'alimento quotidiano era fornito dalla terra, che fino alla prima guerra mondiale, era fertile e produceva avena, orzo, granoturco, fave, patate, ravi. Ma non doveva
essere abbondante,

 date le piccole estensioni coltivate e se si utilizzavano perfino le foglie dei ravi, con cui si faceva una specie di "kraut". In autunno le donne ammucchiavano queste foglie sotto un riparo di tavole messe in piedi a forma di piramide, le cospargevano di sale rosso (il sale bianco era costoso e difficile da procurarsi) e le lasciavano fermentare per tutto l'inverno. In primavera erano pronte per fare  minestroni molto salati. La carne era un lusso (c'era una sola macelleria in tutto il Comelico), il caffè era per gli ammalati, il vino lo si beveva, da chi aveva qualche soldo in tasca, soltanto in qualche bugigattolo di osteria."

Costalissoio nel 2002

Il confronto con la foto recente  evidenzia l'invasione del bosco fino a ridosso del paese: sono scomparsi i pascoli comuni e la terra non più curata, si sta anch'essa ricoprendo di arbusti. Dagli anni "60, con l'arrivo dell'industrializzazione nella vallata , il faticoso e poco remunerativo lavoro della "terra" man mano andò scomparendo. Dai circa 150 capi di bestiame che riempivano le stalle del paese si è passati oggi a 10 capi curati da due famiglie.

Occorre avere passione per continuare questo tipo di lavoro: Dante, Renato e Bepi continuano nella tradizione, con cura nel lavoro e rispetto per il bestiame. Le immagini documentano quello che  sarà "storia passata".

 

....la "toletta" per le 5 mucche

.....le due manze

....il vitello appena nato

...la mescola del 1° fieno con il 2°

la preparazione delle "dosi"(l' cioto)

....la cesta per il trasporto

...viene servito il "secondo"

.....che precede la mungitura

ultima fase: il frutto di tanto lavoro

Dove il terreno si presta al lavoro delle moderne macchine agricole, arrivano i "tedeschi" (altoatesini di Sesto-S.Candido), con grossi trattori, imballatrici ecc. e in pochi giorni sfalciano a "macchia"  quello che noi non facciamo più.

Altre immagini, che documentano quello che sarà  "il passato". Bepi e Renato la fienagione la fanno ancora alla vecchia maniera.

..."battere" la falce a mano

...segare

....fare "pali"

Qualche altro animale “compare” nella stalla di Remo. Passione e ricordo del passato lo tengono impegnato a curare due cavalli, alcune capre, conigli e galline.
Fa  piacere vedere un fienile ed una stalla che vivono ancora ben curati, alla vecchia maniera.

(settembre 2002/febbraio 2003)