" Ricorde paesane par non dismantič " Bėgn pėce sieia pģ i prades, se lamenton con che intorno
ceda l'erba crėse masa e tocia provėde. Ormai chėl che comdo lo fa le aziende
agricole, nostre o foreste, con i macchinarie. Me pasada par mėn una
"quietanza" dal 1896 che tuda insembro a chėl che se incontra sui
costogn de Val da Roco in monte: i sėgne "sbiadide" ma vere del mėde che
e esistide fin apėna dopo la seconda guera, fa capģ i tempe de sacrifizie
enorme par "mangč". La quitanza dis (fazo la traduzion come
scrita): Dicchiaro Io sotoscrito di aver ricevuto dal sig r Gio:
Antonio Somią Pasqualon la soma di £ 2;00 due Italiane lire Centesimi
zero in pagamento di un colonello segativo Giavo di Montin e Aghes
circondario del monte Dignas venduto per il corente ano 1896 che in fede
si firma per la ricevutta. Costalissoio /15/8/1896. Al posto e chėl
che sta a ciaval dla strada tra Ciambon e Cecdo e sto Gio(Batta-probabile)
avea pagņ alla regola doe lire par podei sič un ėn l erba lassł . Val da
Roco e apėna d sora. La situazion che s vėde sulla
fotografia e chėla che in medo on un piėn de crėpe che serve a
tignģ solevņ al fiėn e dal bande un zercio sempro de crėpe par tignģ
distante i animai cni vada a mangč. Rico d Madalena contea ste storie da
lģ vissude, Gisuto Ciande ricordea de con che s dovea ese sł, d inverno,
intorno al trei dadnėte par ciarič l fiėn parchč dopo se ozea l
vento e al fien era fin e dolea. Dopo du fin a Visdende e Valentino
Gialuco che apartegnia a na fameia c avea ciavai ricorda fin ai ane "40"
con che da SaStefi o Ciampdėl se rivea a Costlisėgn con l'aiuto di
ciavai o del tore. novembre 2011 " Ricordi paesani per non dimenticare" Ben pochi segano l'erba sui nostri prati, ci lamentiamo
che attorno alle nostre case l'erba cresce troppo e allora bisogna
provvedere. Ormai il terreno "comodo" lo sfalciano le aziende agricole,
nostre o forestiere, con i macchinari. Mi č passata per mano una
quietanza del 1896 che messa insieme a quello che si incontra sui
costoni di "Val da Roco" (sopra la Malga Campobon-Val Visdende),
fa capire i tempi di sacrifici enormi per "mangiare". La quietanza dice
(traduzione letterale):Dicchiaro Io sotoscrito di aver ricevuto dal
sig r Gio: Antonio Somią Pasqualon la soma di £ 2;00 due Italiane lire
Centesimi zero in pagamento di un colonello segativo Giavo di Montin e
Aghes circondario del monte Dignas venduto per il corente ano 1896 che
in fede si firma per la ricevutta. Costalissoio /15/8/1896. Il posto
č quello che sta a cavallo della strada tra Campobon e Cecido e questo
Gio:(Batta-probabile) aveva pagato alla regola due
lire per poter segare un quantitativo di erba lassł. "Val da Roco" č
posta appena sopra questo posto. La situazione che si vede nella foto č
quella di un cerchio di sassi che crea un piano su cui verrą alzato il
covone di fieno (mėda) ed a lato un cerchio di sassi che serviva a
tenere lontano gli animali affinchč non ne approfittino per mangiare.
Rico di Maddalena (compaesano scomparso) raccontava queste storie
vissute. Luigi Candido (compaesano da poco scomparso) ricordava di
quando ci si doveva trovare "lassł", d'inverno" intorno alle tre di
notte per caricare il fieno sulle slitte perchč dopo si alzava il vento
ed il fieno che era sottile volava. Dopo gił fino in Val Visdende e
Valentino De Bettin (vivente in piena salute), che apparteneva ad una
famiglia che operava nel bosco con i cavalli, ricorda che fin negli anno
"40" (1940) da Santo Stefano o Campitello si arrivava a Costalissoio con
l'aiuto dei cavalli o delle manze.
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