Il pellegrinaggio a Sauris (Carnia) per pregare nella chiesa dedicata a S. Osvaldo.
Faceva parte della tradizione storica fino alla prima metà degli anni 1900 recarsi a piedi nella "vicina" Sauris per pregare Sant'Osvaldo che si indicava come protettore "delle ossa". Non solo chi i malanni li aveva ma anche chi chiedeva protezione per il futuro. Così il ricordo di oggi di una compaesana che quel viaggio lo ha fatto:
Ricordo che
quando ero piccola amici e parenti facevano il pellegrinaggio, a piedi, al
santuario di S.Osvaldo a Sauris. Mia nonna preparava le calze con la suola
imbottita di stracci e camminavano tutta la notte per arrivare a Sauris il
mattino presto. Erano in tanti e transitavano per i piani di Razzo e poi
scendevano per sentieri ghiaiosi e poi ancora attraversano prati e finalmente
arrivavano al santuario accolti dal suono della campane...Io ero piccola e mi
portavano sulla schiena quando non riuscivo più a camminare...Avevo sempre male
alle gambe e loro mi dicevano che S.Osvaldo mi avrebbe guarita, ma io piangevo
...e non riuscivo a dormire sul fieno del fienile dove ci ospitavano...
Ricordi di una vita buona...fondata sulla fede semplice, ma autentica..
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La chiesa... | ...l'altare dedicato a S.Osvaldo...(lato destro) |
...la navata centrale... | ...lato sinistro |
...notizie tratte dal web
Il Centro storiografico - Museo di Sant’Osvaldo ha sede nella
canonica di Sauris di Sotto, presso la chiesa di Sant’Osvaldo. Inaugurato nel
2004 (nella ricorrenza dei 1600 anni dalla nascita del santo) ed allestito
secondo i più moderni criteri espostivi e di sicurezza, esso propone un
affascinante percorso attraverso un aspetto fondamentale della storia di Sauris,
quello religioso, legato al culto del re e martire inglese Osvaldo, vissuto nel
VII secolo.
Il santuario di Sant’Osvaldo fu frequentato, nei secoli passati, da centinaia di
pellegrini, provenienti dal Friuli e dal Veneto, che arrivavano fino a Sauris
per venerare una reliquia del santo, invocato soprattutto come protettore contro
la peste ed altre malattie.
Si spiega così la presenza a Sauris di un cospicuo patrimonio di oggetti di uso
liturgico e non, donati dai devoti soprattutto tra il XVI ed il XVIII secolo.
Oltre ad alcuni documenti dell’archivio parrocchiale, si segnalano tra le
testimonianze più significative una serie di pianete (una delle quali
appartenuta al papa Benedetto XIV), calici, croci astili, candelieri, ostensori,
reliquiari realizzati a Venezia o nelle botteghe d'oltralpe e le statuine di un
presepio settecentesco in cera e stoffa.
Chiesa santuario di Sant'Osvaldo.
Si trova a Sauris di sotto e risale al 1328; è meta di pellegrinaggi per chiedere grazie o sciogliere voti. Notevole l'altare in stile tardo-gotico a battenti (Flugelaltar) in legno intagliato, dipinto e dorato, costruito nel 1524 dalla bottega di M. Parth da Brunico.
Osvaldo nato nel 604, era figlio del re di Northumbria, Ethelfrith, e quando il regno fu preso da re Edwin, Osvaldo con la sua famiglia si rifugiò in Scozia, dove abbracciò la fede cristiana. Alla morte di Edwin nel 633, ritornò in Northumbria, sconfisse in battaglia il re britannico Cadwalla e riottenne il trono. Si racconta che Osvaldo, prima dell'inizio della battaglia, fece innalzare una croce di legno radunò i suoi soldati in preghiera per la vittoria. Dopo lo scontro vittorioso, il re chiamò un vescovo, affinché predicasse il Vangelo nel regno di Northumbria. Il cristianesimo con il benefico influsso del re, incontrò il favore del popolo, molti si convertirono, vennero costruite chiese e monasteri. Il suo regno purtroppo non fu lungo, durò solo otto anni, dimostrandosi esemplare come re cristiano; morì ucciso nel 642 a soli 38 anni, dal re pagano Penda di Mercia. L'ultimo suo gesto fu quello di pregare per i soldati che morivano con lui. (Avvenire) |
...in visita a Sauris di Sotto nel luglio 2014 in occasione di una festa paesana...
...paese noto per il prosciutto e di villegiatura con origini "vicine" a Sappada...