marzo 2010
La "lataria"
Fonso De Mario Alfonso(storico casaro)- Speri
De Mario Caprin Speri("allievo" e dopo casaro) -
De Mario Caprin Giovanni Nin (socio
in servizio turnario) in pausa "marendin"
Aspetto il contributo di chi ha foto e quant'altro
per
costruire questa pagina.
Al momento ho avuto "sottomano" il libro
mastro dell'anno 1976 e lo statuto approvato lo stesso anno, che ormai diventa "storico" visto che la nostra Latteria
Sociale Turnaria di Costalissoio è scomparsa da tempo.
REGOLA DI COSTALISSOIO COMUNE DI S.STEFANO DI CADORE
LATTERIA SOCIALE TURNARIA
STATUTO
Società e Soci.
Art. 1 - i proprietari di bestiame bovino della Regola di
Costalissoìo si uniscono in Società al fine di godere in
comune le Malghe e i pascoli messi a loro disposizione dalla Regola e di
lavorare più razionalmente e vantaggiosamente il latte di loro produzione
servendosi della latteria esistente.
Art. 2 - A tale scopo gli stessi proprietari e Soci formulano, approvano e
sottoscrivono il presente Statuto per il buon funzionamento della Società.
Il presente Statuto annulla tutti i precedenti Statuti.
Art. 3 - Possono essere Soci tutti i Regolieri che esercitano l'allevamento di
vacche lattifere, a qualsiasi titolo.
Ciascun Socio e obbligato, oltre ad eseguire tutte le altre formalità prescritte
dal presente Statuto a rispettare le seguenti norme :
a) consegna giornaliera alla latteria del latte genuino prodotto dalle proprie
vaccine;
b) non fare uso del colino dopo la mungitura;
c) divieto di conferire in altri stabilimenti di lavorazione, a qualunque
titolo, qualsiasi quantità di latte, senza previo permesso dell'Amministrazione.
Il Socio che contravviene alle norme succitate sarà passibile di multa e
perseverando nell'inadempienza il Socio sarà giudicato
a norma dell'art. 41.
Della Assemblea dei Soci.
Art. 4 - La Società ha una propria Assemblea dei Soci e una Commissione
Amministrativa.
Art. 5 - L'Assemblea dei Soci si convoca ordinariamente ogni anno in autunno
per approvare il rendiconto della gestione dell'anno precedente sia della
latteria che delle malghe, per trattare gli affari di sua competenza e per
eleggere la nuova Comnissione Amministrativa e due revisori dei conti.
L'Assemblea per essere valida in prima convocazione deve essre presente la metà
più uno dei Soci.
Se l'Assemblea in prima convocazione, non raggiungesse il numero legale, sarà
riconvocata con avvisi personali in data da fissarsi e in quessto caso la
riunione sarà valida con qualsiasi numero di Soci presenti.
Art. 6 - L'Assemblea potrà essere convocata in seduta straordinaria per
importanti questioni dalla Commissione Amministrativa. Potrà anche essere
convocata su richiesta di almeno dieci Soci.-
Art. 7 - E' fatto obbligo al Soci di intervenire alle adunanze della Società
personalmente o delegando per iscritto un altro Socio.
Chi senza giustificato motivo, non intervenisse o non si facesse rappresentare, sarà multato di lire
1000 e dopo la terza assenza consecutiva, potrà essere giudicato a norma
dell'art. 41.
Della Comnissione Amministrativa.
Art. 8 - Nella Assemblea ordinaria, i Soci eleggeranno a
votazione segreta, la Commissione amministrativa, composta di tre elementi.
Art. 9-1 tre eletti, in seduta a parte, eleggeranno tra loro il Presidente e il
Segretario Tesoriere.
Il Presidente rappresenta la Società, il Segretario Tesoriere tiene la
contabilità, riscuote e deposita i fondi, fa i pagamenti ordinati dalla Comnissione Amministrativa.
Art. 10 - La Commissione Amministrativa, sorveglia i dipendenti, la pesatura del
latte e dei prodotti, controlla il latte e la pulizia dei vasi.
La Commissione uscente passerà in consegna la contabilità, i regolamenti e
quanto in suo possesso alla Commissione entrante.
Art. 11 — La Commissione Amministrativa ha il mandato di eseguire tutto ciò che
riguarda l'ordinarla Am:ministrazione della Società, rimandando i casi
straordinari alla decisione della Assemblea.
Doveri dei Soci.
Art. 12-1 Soci sono obbligati a portare al caseificio il latte naturale, cioè
appena munto, ogni mattina e sera, nelle ore stabilite, in vasi o bidoni chiusi
ermeticamente e puliti. Prima della mungitura devo essere fatta una accurata
pulizia delle mammelle delle vaccine.-
Art. 13-Il latte delle mucche di primo parto non può essere conferito se non
dopo i quindici giorni dal parto e dopo dieci giorni quello delle altre mucche
e dovrà essere comunicata al Casaro la data precisa del parto.
Il latte di una mucca ammalata non potrà essere conferito al caseificio se non
ha giudizio della Commissione e del Casaro.
In caso di trasgressione il Socio sarà passibile della ammenda stabilita
dall'arto 37.-
Art.14 - Si considera sofisticato il latte misto ad acqua o altre sostanze,
come pure il latte scremato. Il Socio, il cui latte sarà riscontrato
sofisticato, sarà multato in base all'art. 37.-
Art* 15 - Ogni Socio dovrà presentarsi al servizio giornaliero, per turno, su
invito della Commissione o del Casaro, per la prima volta. In seguito sarà
chiamato in proporzione del latte conferito.-
Dovrà fornire il combustibile occorrente; in caso di rifiuto sarà sostituito da
altri, restando la spesa a suo carico.
Art. 16 - Entro la seconda quindicina del mese di marzo, il Socio é obbligato a
versare per le spese di esercizio un acconto in denaro in proporzione del latte
conferito e della somma occorrente per soddisfare i bisogni urgenti, salvo casi
eccezionali.
Art. 17 - All'atto della distribuzione finale dei prodotti, i Soci devono
versare il saldo della propria quota di spesa, in caso contrario, la Commissione
ha facoltà di trattenere parte dei prodotti corrispondente al saldo della spesa«
Art. 18 - Ogni Socio ha l'obbligo di controllare il proprio libretto di volta
in volta. Risultando differenze sulla quantità del latte o degli acconti tra il
libretto e il registro, senza che vi appaia un errore evidente sarà tenuta
valida la risultanza del registro.
Art. 19 - Chi desidera diventare Socio, deve presentare domanda di ammissione al
Consiglio di Amministrazione, dichiarando di obbligarsi alla consegna
giornaliera alla latteria del latte genuino prodotto dalle proprie vaccine,
eccetto l'occorrente per il fabbisogno della propria famiglia e l'allevamento dei
propri vitelli. Egli si impegnerà inoltre, all'integrale osservanza del presente
Statuto. Il Consiglio, prima di accettare la domanda, dovrà accertare
l'esistenza dei requisiti richiesti.
Art. 20 - Ove là domanda di ammissione sia accolta, il nuovo Socio dovrà versare
la Quota di ammissione di £. 10.000. (lire diecimila) a fondo perduto, Por i nuovi Soci tale quota può essere aumentata con deliberazione dell'Assemblea. Il
nuovo socio dovrà inoltro sottofirmare per accettazione il presento Statuto.
Lo somme incassate per l'ammissione dei nuovi Soci verranno depositate nella
tesoreria della Società o entreranno a fare parte del bilancio di gestione.
Finche tali atti non vengano compiuti, il nuovo ammesso non può venire considerato Socio.
Art. 21- I Soci cessano di appartenere alla Società per recesso o per esclusione.
Il recesso é ammesso solo in caso che il Socio trasferisca la sua azienda lungi
dalla zona ove si esplica l'attività dell'azienda Sociale, oppure cessi di
essere produttore di latte, in modo che, esso non possa più effettivamente
collaborare all'attuazione degli scopi Sociali. Il Socio che cessa di essere
tale per recesso o per trasferimento dalla zona ove si esplica la attività della
azienda Sociale o che comunque, non conferisca il proprio latte per un periodo
di anni 5 al caseificio, per essere riammesso dovrà versare nuovamente la quota
di ammissione che si determinerà nella misura della metà dì quella prevista
per l'ammissione di un nuovo Socio.
Il Socio inoltre che cessi di appartenere alla Società per recesso o per
esclusione perde ogni diritto di riscatto delle quote versata.
Art. 22 - Il Socio può cedere le sue quote Sociali soltanto ad un componente
della famiglia o ad un affittuario, purché abbia i requisiti per essere Socio;
tuttavia la cessione non é valida se non autorizzata dal Consiglio di
Amministrazione e non venga regolarmente annotata sullo Statuto o libro dei Soci
e sottoscritto dal cedente e dal cessionario o dal loro mandante. Lo somme
versate per la ammissione non sono rimborsabili in nessun caso.
Art. 23 - In caso di morte del Socio, possono entrare a fare parte della Società
tutti gli eredi legittimi succedendo così al defunto Socio, senza la
corresponsione della quota dì ammissione prevista dall'art. 20 del presente
Statuto. Qualora il successore legittimo non entrasse a fare par te della
Società entro 5 (cinque) anni dalla morte del Socio, dovrà versare la quota di
ammissione pari alla metà della quota prevista dall'art. 20.-
Art. 24 - Chiunque intendesse falciare l'erba sui prati di proprietà della
Regola, in concessione alla latteria, dovrà preventivamente fare domanda alla
Commissione Amministrativa e questa darà il proprio parere a seconda delle esigenze che si
presenteranno per i pascoli dell'annata. La Commissione Amministrativa ha
inoltre la facoltà di delimitare l'area che il richiedente intende falciare.
NORME PER LA MONTICAZIONE.
Art. 25 - Come da consuetudine; la monticazione del bestiame avrà luogo il 25
giugno di ogni anno e terminerà il 15 settembre, salvo circostante di forza
maggiore che potranno anticipare o ritardare le date precedentemente accennate.
Arto 26 - Per ottenere un disciplinato svolgimento della monticazione, ogni anno
nel mese di maggio, la Commissione Amministrativa provvederà a fare il
censimento di tutti i capi di bestiame di proprietà dei Soci da destinare ai
vari pascoli .
Ogni proprietario Socio ha l'obbligo di denunciare con precisione il numero
delle bestie le quali in via di massima, dovranno essere condotte sui pascoli,
designati dalla Commissione Amministrativa.
Nel caso di eccedenza del numero degli animali rispetto alle possibilità di
alpeggio 5 la Commissione Amministrativa, in primo luogo darà facoltà al
Socio, che lo volesse, di monticare i suoi animali altrove in secondo luogo, se
il numero degli animali fosse ancora eccedente , farà obbligo di monticare
altrove ai Soci che avranno un maggior numero di bovini.
Arto 27 — Se la eventualità, descritta all'art. 26 3comma, si verificasse per
le mucche da latte, il Socio potrò monticare altrove anche le sue manze come
pure, se volesse o dovesse monticare altrove le sue manze, vi potrà portare pure
le sue mucche.
Art. 28 - Le mucche da latte dovranno essere monticate alla Malga Campobon, ad
eccezione di due mucche, che saranno destinate alla Malga Pramarino, per il
bisogno dei pastori , se questi lo richiederanno.
Arto 29 - Qualora le Malghe, dopo avere accolto tutto il bestiame dei Soci,
offrissero ulteriori disponibilità potranno essere accolte anche domande di
alpeggio di proprietari non Socio.
Arto 30 - Ogni proprietario dovrà, all'epoca della monticazione, condurre alle
malghe le proprie bestie e consegnarle al pastore, ed avrà pure l'obbligo di
recarsi a ritirarle alla malga, all'epoca della demonticazione.
Si fa Obbligo ai proprietari di fornire lo bestie di catene robuste, in caso
contrario, la Commissiono è autorizzata ad acquistare catene nuove ed addebitarle
al proprietario.
Art. 31 - Al proprietario, che non effettuerà il pagamento dello spese di
pastorizia non verranno consegnati i prodotti cono previsto dall'arte 17 del
presento Statuto.
Art. 32 - Il gruppo di bovine, che rimarranno in paese per la fornitura del
latte por il consumo, dovranno essere affidate al pastore designato.
Il Socio, che non volesse farlo o volesse pascolare lo sue bestie per conto
proprio, sarà sottoposto al pagamento della pastorizia.
Art. 33 - Le bestie non riconosciute adatte all'alpeggio o che si ammalassero
durante il periodo dell'alpeggio saranno fatte pascolare in località Dietro la
Costa "Masaré".-
Art, 34 - Nel caso di morte di un bovino durante l'alpeggio, il proprietario
sarà esonerato dalle spese di pastorizia.
Art. 35 - Por le bestie, che venissero ritirate dopo otto giorni dalla "monticazione
e prima della metà del periodo di alpeggio, dovrà essere pagata metà della
spesa di pastorizia- per le bestie che venissero ritirate dopo tre giorni dalla
metà del periodo di alpeggio, dovrà essere pagata la quota di pastorizia
intera.
Particolare considerazione si avrà in caso di bovina ammalata.
DELLE CONTRAVVENZIONI E MULTE
Art. 36-I contravventori agli art. 1, 2, 12 saranno puniti per la prima
volta con una multa di £, 5.000-, la seconda volta con il doppio, e la terza volta
a criterio della Commissione Amministrativa. Verificandosi altri casi, saranno
puniti con l'espulsione dalla Società o con la perdita del prodotto spettante.
Art. 37 - Sarà multato, come se avesse falsificato il latte, il Socio che si
rifiutasse di sottoporlo al saggio, quando ciò sarà richiesto dalla Commissione.
Art. 38 - Sarà pure multato, a giudizio della Commissione Amministrativa, il Socio che, ricevuto l'ordine, non avrà eseguito il servizio di controllo del
latte nello stallo, salvo giustificate motivo.
Art. 39 - I proprietari, che senza il consenso della Commissione, avranno monticato il proprio bestiame in altre malghe, saranno
obbligati al pagamento della intera spesa di pastorizia.
Art. 40 - La Commissione Amministrativa é autorizzata a trattenere ai Soci
multati o insolventi, una quantità di prodotti di loro spettanza per il valore equivalente alla somma da pagare, calcolando
i prodotti al prezzo corrente del mercato.
Arte 41 - Sono espulsi dalla Società mediante deliberazione della Assemblea dei
Soci:
a) chi non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto, dell'Assemblea e
del Consiglio di Amministrazione;
b) chi senza giustificato motivo non adempiano puntualmente agli impegni, presi
a qualsiasi titolo verso la Società o si rendano morosi nei pagamenti dei debiti
contratti verso la Società stessa. In questo caso, il Socio moroso dovrà essere
invitato a mettersi in regola con i pagamenti e l'espulsione può avere luogo
soltanto dopo trascorsi due mesi da tale invito e sempre che egli si mantenga
inadempiente;
c) che danneggino in qualunque modo, moralmente o materialmente la Società o fomentino dissidi e dissapori fra i
Soci.
Il presente Statuto é stato approvato dall'Assemblea dei Soci con deliberazione
li 11 dicembre 1966, prima convocazione e riunita in seguito ad invito diramato
in data 10 dicembre 1966 dal Comitato di Amministrazione con avvisi personali
per ogni Socio.
II presente Statuto inoltre, sarà sottoscritto da ogni Socio o da chi per esso
purché sia persona solvente.
Il Socio, che si rifiutasse di firmare, non farà parto della Società.
Letto, approvato e sottoscritto da ogni singole Socio che firma per accettazione.
*******************
Sfogliando le pagine, conto i soci di Costalissoio che sono 39 (+1 di Casada e
2 di Costa, non soci)
Il latte conferito da 1 gennaio al 23 giugno è stato di kg. 139.699.
(spesso prima dell'inizio dell' anno alcuni soci che avevano una discreta
disponibilità di latte, iniziavano la cosiddetta " lataria privata" ovvero, non
essendo conveniente la gestione ordinaria questi soci si organizzavano
privatamente per la lavorazione del latte con produzione di formaggio, burro,
ricotta)
Il rapporto fra latte conferito ed il formaggio ricavato è stato del 7,4 %
(ovvero spettavano 7,4 Kg. di formaggio per cento kg. di latte conferito)
Il rapporto fra latte conferito ed il burro ricavato è stato del 1,99 %
(ovvero spettavano 1,99 Kg. di burro per cento kg. di latte conferito)
In totale quindi la produzione per questa stagionalità è stata di kg
10.337 di
formaggio e kg. 3.073di burro.
(una annata "non buona" perchè nelle migliori si potevano ottenere
percentuali del 8,3% e del 2,2%. In questi casi subito (nascosta) la lamentela
verso il casaro, come se questo avesse potuto "spremere" di più il latte. La
variante ovviamente era determinata dal "grasso" contenuto nel latte).
Nel registro vengono annotate anche le spese per i "noli" ovvero la monta
taurina che corrispondevano a £. 8.000 cadauno.
Ai soci che nei periodi di inattività della "lataria" usavano lavorarsi il
proprio latte in casa, veniva venduto il "caglio" ovvero il "coagulante" per
ottenere il formaggio. Il prezzo era di 36.000 lire il Kg. (del prodotto si
usava pochissimo, naturalmente rapportato alla quantità di latte, insomma si
trattava a "grammi").
Nel conto poi veniva inclusa la carta confezione burro. Questa era
determinata dal fatto che il burro poteva essere ritirato "sciolto" oppure in
confezioni incartate da 1/2 e 1 kg.. Si trattava di carta adatta, con
stampigliatura della Latteria Sociale Turnaria di Costalissoio.
In fondo a tutto "il conto" ovvero il costo di gestione della
stagionalità ripartita proporzionalmente al latte conferito: quest'anno la spesa
è stata di £ 2.150 per quintale di latte.
La media giornaliera di latte trattato nel periodo risulta essere di
circa 8 q.li. (ovviamente esiste un periodo di massima: gennaio-marzo,
corrispondente al periodo di nascita dei vitelli, e poi in discesa)
- Fratelli Caprin
- De Bettin Attilio
- De Lenart Antonio
- De Mario Alfonso
- De Mario Davide
- Somià Mario
- De Mario Mario
- Zaccaria Santo
- De Mario Remo
- Zaccaria Zaccaria
- De Bolfo Matilde
- Somià Elio ...questi i soci come
iscritti a registro.
- Somià Donato
- De Bettin Arturo
- De Bolfo Ivo
- Fratelli De Bettin
- De Mario Clemente
- Zaccaria Pasquale
- Somià Giacomo
- De Mario Boi Giacomo
- Somià Gianbattista
- De Bettin Agostino
- De Mario Caprin Antonio
- De Mario Dilio
- Somià Enrico
- De Mario Genesio
- De Mario Sartor Igino
- Fratelli Somià Puro
- Fratelli Pomarè
- De Mario Caprin Luigi
- De Mario Caprin Attilio
- De Mario Croz Severino
- De Mario Sartor Tullio
- Pomarè Pasquale
- De Mario Speri
- Zaccaria Antonio
- De M;ario Croz Valentino
- Zaccaria Enrico
- Cimavilla Gelindo
|
Qualche curiosità: La misura del latte viene effettuata
in Kg. essendo la pesatura il metodo più comodo. Non comporta nessuna
differenza rispetto al "litro" essendo la regola uguale per tutti la
proporzionalità era rispettata.
Il grasso contenuto nel latte (come detto sopra)
determinava il rapporto latte/formaggio-burro prodotto. Anche al tempo,
episodicamente si presentava qualche "furbetto" che aggiungeva un po'
d'acqua al latte conferito. Per questo, in maniera occasionale, venivano
fatti dei controlli, ovvero nel momento della pesatura del latte
conferito veniva prelevato dal recipiente una provetta di latte. La
quantità in provetta doveva dare una certa quantità di "panna-grasso" in
superficie. Quando questa risultava particolarmente scarsa veniva
informato, in maniera più o meno riservata, il socio. La giustificazione
data, che per la verità nella maggior parte dei casi era vera: " non
dipende da me! non sono io che faccio il latte! io non ci metto l'acqua!
". E' evidente che anche la qualità del latte era soggetta alla
alimentazione della vacca ed anche dal "metabolismo" di questa. Il fatto
però di essere esposto al giudizio della commissione amministrativa era
un deterrente per il socio non sempre corretto.
La Commissione amministrativa, ovvero l'organo
rappresentativo che amministrava la società, era composta da tre
elementi eletti nell'assemblea annuale che rendicontava tutta l'annata:
gestione "latteria" e gestione "malghe". I tre membri eletti eleggevano
tra loro il Presidente.
Latteria sociale Turnaria. Scontato il "sociale", il
"turnario" dipendeva dal fatto che il servizio in latteria era prestato
a "turno" dai soci, in maniera gratuita e proporzionalmente al latte
conferito. Era predisposto per la settimana successiva un elenco.
L'unico personale fisso stipendiato era il casaro. Tutti conoscevano gli
orari e le mansioni da svolgere. Erano sopratutto le donne di casa a
svolgere questa mansione ma non mancavano uomini e giovanotti, dipendeva
dalla contingenza familiare, a volte si scambiavano i turni a volte si
compensava il sostituto. Il compito era quello di aiutare il casaro
nelle funzioni pesanti, spostamento delle vasche del latte per
"rovesciarle" nella caldaia (finchè un giorno arrivò la pompa elettrica)
ecc., ma sopratutto era la pulizia della vasca-caldaia del formaggio e
le vasche in rame che avevano conservato il latte ad essere le più
impegnative. Acqua calda, al limite della sopportazione, mani nude che
alla fine diventavano rugose e bianche e tanto "olio di gomito" per la
pulizia dell'ambiente. La pulizia era veramente un elemento "perentorio"
per tutto il ciclo di lavorazione e l'ambiente.
Prima dell'avvento della nafta e poi del gasolio, era d'obbligo al "turnante"
il portare la legna necessaria per il riscaldamento del latte in
vasca-caldaia, per riscaldare l'acqua e per riscaldare il "tlei"
ovvero l'ambiente dove il formaggio fresco veniva conservato per un
certo periodo, l'inverno non poteva essere complice di una fermentazione
non corretta |
La produzione - trasformazione del latte in formaggio, burro, raramente
ricotta.
Il formaggio. Da sempre il processo è lo stesso, sono cambiati nel
tempo solo i mezzi e per la produzione: il "caglio"
*, che da origine animale ora
è sempre più chimico e la pastorizzazione ora d'obbligo. Il latte depositato
nella grande vasca-caldaia in rame, veniva riscaldato fino ad una temperatura
vicina ai 40 gradi. Con l'aggiunta del caglio avveniva la coagulazione. Il latte
continuamente mescolato, affinchè non si bruciasse sul fondo vasca e mantenesse
quindi una temperatura costante nella massa, dopo un po' incominciava a
solidificarsi separando così il siero dalla parte grassa.
Questa parte raccolta poi con maestria dal casaro, mediante una tela retinata
veniva posto nei vari "scatul" ovvero apposite forme da cui l'origine di "forma
di formaggio" quindi pressato per alcune ore al fine di espellere il siero
rimasto e quindi posto per alcuni giorni in una vasca detta "salamoia" da dove
nei tempi e nella misura decisa dal casaro assumeva quelle caratteristiche che
diventavano qualità.
Il siero rimasto nella vasca-caldaia veniva dirottato nella scrematrice,
macchina ad alta velocità centrifuga che riusciva a separare ancora quel po' di
grasso rimasto dal siero e quindi avere ancora a disposizione un elemento per la
produzione del burro.
Fino agli anni "sessanta-1960" era usuale "tenere" il maiale nello "sciadiz"
vicino a casa. Una buona parte della sua alimentazione era determinata dal siero
rimasto nella vasca-caldaia. Ecco che allora, sempre proporzionalmente al latte
conferito, dalla vasca veniva scaricato in un tubo che portava all'esterno e da
questo l'approvvigionamento, in maniera approssimativa, attraverso secchi e quant'altro, dello spettante.
Il burro. Anche per la produzione del burro il processo e lo stesso
nel tempo. Il latte conferito veniva pesato e quindi messo in apposite vasche di
rame. Per la conservazione del latte a bassa temperatura la vasche venivano
riposte in una specie di "fontana" dove l'acqua corrente aveva la funzione di
"frigo". Il mattino seguente la panna (grasso) si era portata in superficie e
allora il casaro con un apposito attrezzo chiamato "spumarola" la raccoglieva,
ed unitamente a quanto prodotto dalla scrematrice veniva riposta nella zangola.
Il burro veniva così classificato: "da affioramento". La zangola era una specie
di botte che azionata da un motore ruotava in senso verticale e lo "sbattimento"
prolungato della panna faceva si che ancora una volta si separasse la parte
grassa "burro" da quella acquosa "siero". Il burro raccolto veniva posto in
appositi stampi che dava forma e peso al "pezzo". Lo stampo opportunamente
scolpito, faceva risaltare, sulla superficie alta, la dicitura "LATTERIA SOCIALE
TURNARIA DI COSTALISSOIO" ed a coronamento una stella alpina, la testa di
un capriolo o qualche fiore di montagna. Si sa che "anche l'occhio vuole la sua
parte". Per chi lo voleva confezionato era avvolto in carta oleata con la
stampigliatura dell'origine e questa veniva addebitata.
* * * * *
* Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Caglio
(caseificazione)
Il caglio (o presame) è una miscela composta da vari tipi
di
proteasi (tra cui la
chimosina) in grado di scindere
la
caseina, proteina presente nel
latte, e di provocare quindi la
coagulazione della massa
proteica non più solubile nell'acqua, maggior costituente del
latte, che precipita sul fondo a formare la
cagliata, poi raccolta e
lavorata per dare il
formaggio.
Origine
Il caglio può avere origini animale o vegetale, mentre
gli altri coagulanti non possono essere considerati "caglio" ma
solo coagulanti:
- animale: estratto dallo
stomaco (abomaso)
di vitelli o ovicaprini lattanti e tutt'oggi considerato
ancora il migliore dal punto di vista qualitativo (è l'unico
permesso per la produzione di tutti i formaggi
DOP come
Parmigiano Reggiano,
Grana Padano,
Caciocavallo Silano,
Pecorino Romano o il
Castelmagno);
- microbiologico: estratto da una muffa (Mucor
miehei), è un coagulante economico e di qualità
inferiore a causa della sua attività proteolitica meno
specifica;
- coagulante ricombinante: ottenuto da
organismi geneticamente modificati
(Aspergillus
niger var. awamori,
Kluyveromyces lactis o
Escherichia coli), è un
caglio di buona qualità e dai costi contenuti, la cui
attività è dovuta esclusivamente alla chimosina, l'enzima
più pregiato del caglio per la sua specificità;
- vegetale: per la produzione di alcuni tipi di formaggio,
nel
Salento, quali la
pampanella un tempo veniva
utilizzato come caglio il
lattice fuoriuscente dai
tagli delle parti verdi dell'albero del
fico. Non si sa però se il
meccanismo di coagulazione sia lo stesso. Esistono anche
altri formaggi, portoghesi, algerini ed italiani, come
quelli della linea Kinara, che impiegano un estratto
ottenuto dai fiori della Cynara cardunculus,
comunemente noto come cardo selvatico.