Curiosità storica.

Nasce nel maggio del 1952 il primo numero del mensile "IL COMELICO" con la direzione di A. Pellizzaroli.
Nell'articolo di presentazione: L'idea di formare questo giornale nacque una sera. Una di quelle sere d'inverno lunghe e fredde, in un caffé del centro  tra alcuni amici, centellinando un buon bicchiere di vino, di quello "Verona" buono, che ti fa fare il bis e anche il tris, dopo i quali inizia un lungo colloquio che cominciando con i problemi del capoluogo va a finire su tutti quelli dell'intera Vallata.
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direzione e amministrazione - via S.Candido- S.Stefano di Cadore
prezzo £. 35

Anno 2  n.4  aprile 1953       pillole -appunti-storia dal mensile "IL COMELICO"

 

Industrializzare il COMELICO

 

Nel primo numero di questo, periodico — uscito nel maggio dello scorso anno — accennavamo ai principali problemi che avrebbero dovuto essere affrontali e risolti dalle nostre Amministrazioni Comunali e Regoliere del Comelico, sia per risolvere il gravoso problema della disoccupazione operaia, sia per tutelare il rilevante patrimonio silvo-pastorale, sia per la valorizzazione della Zona dal lato turistico, sia infine per elevare il tenore di vita delle nostre popolazioni, problemi che venivano sintetizzati come segue: razionale sistemazione della viabilità con particolare riguardo alla strada statale della Valle ed alla provinciale di 5 Stefano – Sappada; istituzione della Condotta Forestale; statizzazione della Scuola Arti e Mestieri di S. Stefano; riconoscimento dell'Azienda di Soggiorno e Turismo; creazione di sane industrie di iniziava privata con incoraggiamento morale e finanziario da parte delle Amministrazioni locali.

Mentre i primi quattro problemi prospettati — mercè il costante interessamento dei preposti all' Amministrazione della Cosa Pubblica, affiancato da quello dei Parlamentari della Provincia — sono stati in parte risolti ed in parte sono ormai avviati a soluzione pratica, il problema della industrializzazione del Comelico ha avuto sin'ora solo modeste realizzazioni, e precisamente — oltre alle officine artigiane, meccaniche e di falegnameria — alle occhialerie in Comune di San Nicolò Comelico le quali si sono felicemente affermate e lavorano in pieno occupando una settantina di operai tra uomini e donne, La Metrica, in Comune di Danta che impiega circa venticinque operai, una modesta occhialeria in Comune di S. Pietro Cadore che occupa una decina di operai, ed infine nel Capoluogo del Comelico, a S. Stefano l'industria della bachelite (*), che, pur avendo inizialo da poco la sua attività risulta promettente di ulteriori sensibili sviluppi.

Delle industrie però, pur sempre encomiabili perchè segnano l’inizio di quella che dovrà essere la razionale soluzione del problema industriale del Comelico sono però ben lungi dal rispondere alle impellenti necessità d'impiego della rilevante quantità di mano d'opera disponibile.

In effetti, dal dopoguerra ad oggi, la necessità della soluzione del problema industriale non è stata profondamente sentita dalla classe operaia, nè avrebbe potuto essere adeguatamente incoraggiata finanziariamente dalle Amministrazioni locali. Sta di fatto che dal 1945 ad oggi, sia le Amministrazioni Comunali che quelle Regoliere — date le larghe disponibilità di bilancio dovute al rilevante prezzo del legname ricavato dai propri boschi — hanno potuto, con encomiabili iniziative, provvedere alla sistemazione generale degli abitali rettificando e pavimentando le strade interne, costruendo acquedotti e fognature ed incoraggiando il rifabbrico con rilevanti contributi sia in legname che in denaro; opere che hanno permesso — unitamente ai lavori stradali e ad alle opere eseguite a cura dello Stato e per iniziativa delle Società Idroelettriche — alla massa operaia di trovare rimunerativa occupazione per circa i sette mesi all’anno in cui le condizioni climatologiche della Zona permettono il lavoro all'aperto.

Tale situazione potrà protrarsi ancora per qualche anno, ed un notevole contributo di benessere economico potrà anche derivare dalla sistemazione e dallo sviluppo turistico della zona, ma è certo prevedibile che in tempo non lontano le opere di interesse pubblico saranno ultimate e di conseguenza subentrerà un periodo di crisi per la mano d'opera operaia se nel frattempo non verranno additati altri provvedimenti che ne assicurino l'impiego.

È opportuno tenere poi presente che lo sfruttamento del patrimonio forestale del Comelico dovrà in seguito limitarsi o meglio adeguarsi in base ai regolari piani economici compilati dagli Esperti Tecnici Forestali e che qualora avesse a verificarsi una distensione internazionale, l'alto prezzo del macchiatico potrebbe precipitare e gli Enti si troverebbero nella impossibilità di poter finanziare sia lavori che iniziative.

Pertanto, come si è encomiabilmente provveduto, approfittando dell'attuale fortunata situazione ad affrontare tante necessarie ed indispensabili opere pubbliche, necessita urgentemente approfittare delle condizioni di mercato tutt'ora favorevoli, impiegando — con le necessarie garanzie — le disponibilità finanziarie degli Enti nell'incoraggiare il sorgere e lo svilupparsi di sane iniziative industriati che assicurino alla massa operaia una occupazione continua e redditizia che permetta alle popolazioni di fare fronte non solo alle immediate necessità della vita quotidiana, ma anche di elevare il loro tenore di vita, analogamente a quanto già si verifica nei Comuni viciniori del Cadore, nei quali, pur non avendo la massima parte degli Enti, beni patrimoniali pari a quelli degli Enti del Comelico — la loro popolazione, mercè lo sviluppo industriale, gode di un livello di vita molto più elevato.

Le considerazioni sopra esposte abbiamo ritenuto opportuno prospettarle sul nostro periodico per rendere edotta la popolazione sulla situazione reale presente e per prospettare quella prevedibile in un prossimo avvenire.

Abbiamo motivo però di ritenere che da parte di varie Amministrazioni locali — e per il momento accenniamo alle Regole di Campolongo e di S. Stefano — siano in corso di studio e possano essere quanto prima tradotte in atto con delle proposte concrete per la immediata attuazione di impianti industriali che, utilizzando la materia prima locale disponibile (legno) possano sorgere e svilupparsi per iniziativa privala col concorso finanziario degli Enti, assicurando alla massa operaia una sicura fonie di lavoro e di benessere.

Riteniamo per certo che i Regolieri, non mancheranno di apprezzare al giusto valore ed approvare le iniziative che le Amministrazioni delle Regole avessero a deliberare per tradurre in atto le iniziative stesse.

Prossimamente riteniamo di poter esporre con elementi e dati precisi le iniziative sopra indicate.

LA DIREZIONE

(*)  la stampa di sedili per VC a S.Stefano, la plastica arriverà un po' dopo.