Curiosità storica.

Nasce nel maggio del 1952 il primo numero del mensile "IL COMELICO" con la direzione di A. Pellizzaroli.
Nell'articolo di presentazione: L'idea di formare questo giornale nacque una sera. Una di quelle sere d'inverno lunghe e fredde, in un caffé del centro  tra alcuni amici, centellinando un buon bicchiere di vino, di quello "Verona" buono, che ti fa fare il bis e anche il tris, dopo i quali inizia un lungo colloquio che cominciando con i problemi del capoluogo va a finire su tutti quelli dell'intera Vallata.
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direzione e amministrazione - via S.Candido- S.Stefano di Cadore
prezzo £. 35

Anno 1  n.2-3-4-giugno-luglio-agosto 1952       pillole -appunti-storia dal mensile "IL COMELICO"

ANCORA NOVITÀ

Vieni su forestiero, corri con la famiglia!l

 Ci s’innova davvero, con forza, a meraviglia !

Così fu detto nel noceccntoquarantanove,

tuttora nel cinquanta continuano le prove.

 

Infatti l’acquedotto funziona egregiamente

 ed ormai in ogni casa trovi l’acqua corrente

 e ... » gli ospiti sono grati all’ingegner Baratto

 che il loro desiderio seppe tradurre in fatto:

 

d’ installare un impianto da cui spillasi il vino

con i getti ...dell’acqua..'. anche troppo ...vicino!

Le spine di Solagna si son moltiplicale,

vedi in ogni esercizio, certo, ... centuplicale!

Di molte case il tetto è per aria librato

 che tutto l’ edificio deve crescer d' uno strato;

 altre invece s’allungano sulla strada maestra,

 alcune a sinistra, qualchedun’altra a destra.

 

E per ben ospitare gli attesi villeggianti

 in soffitta, i padroni, finiran tutti quanti,

 ma mentre i primi il fresco di goder contan quassù,

 i secondi altre cure... di far pensan più ...in sù:

I reumi accumulati durante il lungo inverno

 guariran sotto i...tetti, al caldo che è d’inferno

 e, senza fare i fanghi, o similari cure

 la ... cura al ... portafoglio... essi faranno pure !!

 

E le nuove Pensioni ? È quasi incredibile

 quante ne sono sorte ! all’ indescrivibile !

 Una è ALL’AMICIZIA da De Mattia Dina

 che, tra l'altro, assicura un ottima cucina

 

ALL' AGNELLO, da Bano signor Pellizzaroli

che l'abbacchio tien pronto non pei romani soli

 e vivo lo conserva, in progressiva crescita.

 arrosto da servir con prelibata mescita.

 

PENSION TRIESTE, AL PONTE, un'altra MIRA PIAVE,

Piave che di vittoria fulgida fu la chiave!

PENSIONE DA SOLAGNA, quel tal... de’ rubinetti,

 che finirà, egli pure, com’ altri sotto i tetti!

A questo punto, amici, succosa come fragola

ecco che spunta, alfin, la moral della favola:

poiché i,., liberatori.., quei magnifici,.. alleati...

di tutte le colonie ci voller ... liberati,

 

Non come d'altri tempi è possibile emigrare

 salvo che andar sotterra, in miniera, a picconare ...

od in Africa ancora, odiati e... servitori...

dove di nottetempo qualcun ci può far ... fuori!

Così stando le cose, visto che piano piano

 ci gioverà il turismo in un tempo non lontano,

 ognuno ha alfin compreso che in cambio del piccone

 emigrar meglio è in ... soffitta e in casa far pensione!

A. SALIMBENI

1950

 

Assistenza climatica estiva

Il problema dell'assistenza climatica estiva a favore dei bambini delle famiglie più bisognose di questa zona ha avuto ad iniziativa di questo Commissario Prefettizio — Dottor Cristadoro — un principio di esecuzione con l’invio di circa 80 bambini alla Colonia di Sottomarina di Chioggia.

Il provvedimento ha riscosso la incondizionata approvazione e l'elogio sincero di tutti i frazionisti.

Ci consta però che il nostro Commissario ha cominciato con il raccogliere notizie ed elementi perchè l'iniziativa abbia il doveroso sviluppo e l'indispensabile continuazione anche negli anni avvenire per il sempre maggiore vantaggio delle popolazioni infantili del Comelico, Infatti da qualche settimana sono stati dal Dottor Cristadoro fatti passi presso il Sindaco di S. Stefano. di S. Nicolò Comelico, di S. Pietro, con i Presidenti di varie Regole (Campolongo, S. Stefano,S. Pietro, Presenaio) allo scopo di gettare le basi per la realizzazione di una illuminata iniziativa: la costruzione cioè di un padiglione permanente in una delle spiagge vicine a questa zona, padiglione che possa accogliere, in turni di 200 - 250' per volta, i bimbi del Comelico bisognosi di cure marine, solari- salsoiodiche.

Ci auguriamo che all'infaticabile azione del Commissario di Costalta.. permeata di vivo senso di umanità e di solidarietà sociale, arrida il successo che merita, e riscuota la dovuta comprensione da parte dei nostri solerti amministratori locali e delle Regole comelicensi.

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UN CIMITERO... UNA MAMMA

Ritorno a S. Stefano dì Cadore  ogni anno, rispondendo ad un richiamo dolce di amore, nella inquieta ansia dell'esule che cerca in ogni contrada, nella luce di una lacera bandiera, le cose più care che ha perdute, una casa ed un cimitero lontani.

E ogni anno rivivo l'impressione della prima volta, quando, risalendo l'alta Valle del Piave, mi era  apparso alla confluenza del Piave e del Padola il paese di S. Stefano,.chiaro, ridente,adagiato. in una meravigliosa conca di verde. Impressioni d'ieri come quelle di oggi... S. Stefano, piccola gemma di questo Cadore che è tutto un incanto, con sfondi di montagne magnifici ed una varietà inconfondibile sempre nuova di colori e di luci: dolci declivi di praterie di un verde caldo ed intenso, fuga di paesi e i casolari a mezza costa su in alto: e un paesaggio riposante dove l’ occhio trova in ogni momento ed in ogni ora sfumature e riflessi incantevoli, in gioco alterno di luci e di ombre.

La strada risalendo il corso del Piave, dal bivio di Cima Gogna giunge a S. Stefano sulla piazza della Chiesa, dalla piazza si dipartono in tre direttrici tre strade: la prima per Candide, Dosoledo, Padola sale al passo di Monte Croce verso S. Candido e la Val Pusteria; la seconda, piegando a destra, per Campolongo, Mare, Presenaio porta a Sappada; la terza, svoltando a sinistra finisce ad un viale sulla destra del Padola a ridosso della montagna: al termine di questo viale, in un angolo di pace e di silenzio, un piccolo cimitero di guerra, che ha la bellezza e l'incanto di un piccolo giardino.

Cimitero di guerra dedicato alla memoria del Tenente Adriano Lobetti Bodoni del 92* Regg. Fanteria: silenziosa offerta nata da un dolore, e che oggi ancora dopo 37 anni ricorda agli immemori la poesia meravigliosa dell'amore di una Mamma: dolorante Mamma che  ebbe come tante altre stroncata da una morte la sua vita, ma che volle riunite con il suo figliolo le spoglie rimaste « sei anni ai venti ed ai geli » di cinque compagni « consorti di gloria e di morte » caduti il 4 agosto 1915 sulle falde del Monte Rotheck.

 Il cimitero di guerra raccoglie le salme di circa mille caduti: fanti, bersaglieri, alpini, genieri, artiglieri, fiamme gialle, soldati austriaci, accomunati nella morte e nella gloria.

Un cappellano militare del 7* Reggimento Alpini, Don Angelo Arnoldo, ha curato per lunghi anni con meravigliosa abnegazione ed amore la ricerca, l'esumazione, la sepoltura di questi soldati caduti, noti ed ignoti.

\Al centro della parete opposta all'ingresso una cappella; nell’ interno un altare e sull'altare, scultorata in legno la scena di un Sacerdote che benedice un soldato morente.    

Davanti alla cappella, isolato, un piccolo monumento sormontato da un'aquila; sui lati il nome del Tenente Adriano Lobetto Bodoni e gli altri quattro caduti, la motivazione della medaglia d'argento alla bandiera del 92" Reggimento Fanteria ed il motivo di canto:

« perche già uniti da un solfalo con lui qui giassero raccolti per l’eterno riposo in un solo santo rito di amore ».

Sulle pareti interne del muro di cinta sedici lapidi con scritte che portano l'anima in alto, invitando al ricordo, alla meditazione, alla preghiera.

Per tutti questi umili fanti che:

« morti oscuramente

 luminosamente vivono »

per questi eroi sconosciuti, che nella luce di una bandiera:

« fissando la meta

varcarono l'infinito »

ed in silenzio in una trincea in un assalto:

« correndo verso la gloria

 salirono al cielo »

sembra che una voce misteriosamente canti il motivo dell'offerta:

« una croce a loro

 all' Italia la gloria ».

L'armonia passa di accordo in accordo, si attenua, riprende, diviene canto e l'anima rapita guarda ad una meravigliosa luce lontana che palpita e non muore perchè:

« il tramonto degli eroi

 non avrà mai sera ».

Nell'incanto di questa poesia che si illumina della luce di mille morti e di mille eroi, ripartendo alcuni anni fa da S. Stefano e ritornando  lontano al mio lavoro, il destino volle che io incontrassi un Colonnello degli Alpini, scampato dalla tragica ritirata di Russia: e raccontai a lui la storia del cimitero di guerra di S. Stefano dove io venivo ogni anno in triste pellegrinaggio di amore per cercare una mamma ed un alpino.

Nacque dal nostro incontro del settembre 1948 l’idea di costruire nei cimiteri sedi dei tre Battaglioni del 1* Reggimento Alpini tre piccole tombe, in ricordo dei caduti di Russia; nel desiderio dolce che a queste tombe ogni novembre mamme doloranti venissero nell'illusione di trovare il figlio che non aveva più fatto ritorno.

L'idea è divenuta realtà; il voto è stato assolto: due tombe sono state inaugurate nell'ottobre 1950 nei cimiteri di Mondovi e di Genova, la terza nel novembre 1951 nel cimitero di Carrara: tre tumuli - un alpino veglia i compagni caduti  sui marmi scolpita la scritta meravigliosa, splendente faro di luce nell'ombra :

 II tramonto degli eroi

 non avrà mai sera »,

Ritorno a S. Stefano di Cadore ogni anno, rispondendo ad un richiamo dolce del cuore: ed ogni anno sembra che la mia inquieta ansia acquisti in questo cimitero di guerra che ha la bellezza e l'incanto di un piccolo giardino: m'indugio fra le tombe, di viale in viale e rileggo i nomi e le scritte.... : ascoltando il canto del Padola che scende verso il Piave, cerco nella visione del Popera che si staglia nel cielo maestoso, lontananze di luci e di ombre, quasi di sogno.

I                  Ritorno... quasi in pellegrinaggio di amore: forse perchè in questo angolo di pace e di silenzio io mi illudo di trovare una Mamma, la mamma che attese per trentanni il ritorno....

Forse perchè in questo cimitero io dimentico una casa lontana che ho perduta, e ritrovo tra le tombe la mia tomba ed un fratello.

S.Stefano di Cadore, Agosto 1952

   Aldo Ruffi

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* S. STEFANO IL MINISTRO SEGNI In visita al Camelico

 

Nella terza decade di agosto il Ministro della Pubblica Istruzione,

On. Segni, che si trovava per un periodo di riposo ad Auronzo. accompagnato dal Presidente della Magnifica Comunità Cadorìna. Ing. Vecellio, e dall' On. Corona, ha fatto una visita nella Zona del Comelico.

Dopo essersi fermato a Padola ed a S. Nicolò dove ha visitato nelle due Chiese preziose tele, autentiche opere d'arte, ha raggiunto S. Stefano, Capoluogo del Comelico. Ad attenderlo erano tutti i Sindaci della Vallata e Sappada. nonché i Presidenti delle 15 Regole del Comelico. Nella sala della Consulta, il Presidente della Comunità Cadorina ha rivolto all'ospite il saluto di tutto il Comelico e si è soffermato brevemente, ma efficacemente, sui problemi che interessano la Zona, e principalmente su quello del Bacino Idroelettrico della Valle Visdende e sul riconoscimento della Scuola di Arti e Mestieri di Santo Stefano.

In proposito è stato consegnato all'On. Segni un memoriale che illustra ampiamente la portata dei problemi accennati. All’ Ing. Vecellio è seguito il Sindaco del Capoluogo Fontana, che ha portato al Ministro il saluto suo e delle popolazioni.

Terminata la riunione il Ministro e tutte le Autorità hanno visitato la Scuola Arti e Mestieri, dove si è vivamente compiaciuto per i progressi ottenuti e rilevabili dalla Mostra dei Lavori. Ha promesso tutto il suo interessamento per il riconoscimento di questa Scuola, che rappresenta poi nella vita del 'Comelico, un vero cardine.

Successivamente accompagnato da tutte le Autorità si è recato in Valle Visdende, ove dovrebbe, nei disegni della Sade, sorgere uno dei grandi bacini idroelettrici, problema fondamentale per la economia del Comelico. Il tema non è stato ufficialmente trattato ma c'è da ritenere che durante la colazione al sacco, sia stato particolare argomento di conversazione.

Dopo aver visitato una fiorente Colonia a Cima Gogna accompagnato dall'On. Corona e dal Presidente della Magnifica Comunità Cadorìna. è rientrato in Auronzo.

 

 

Le manifestazioni del ferragosto

 Riuscitissime le manifestazioni or­ganizzate dalla « Pro Loco » del Capoluogo della Vallata del Co­melico, in occasione del ferragosto.

Numerosissimo pubblico ad applaudire la coppia Da Rin Mario- Fontana Enrico, vincitrice, seguita a breve distanza da De Candido- Battaglia e da Pellizzaroli - De Candido Imelde, nella gjmkana per motoscootter che ha chiuso il giorno 19 agosto, il vasto programma  delle manifestazioni estive di Santo Stefano.

Il vasto programma comprendeva un torneo di tennis da tavolo, che ha visto le vittorie di Zanotto nel singolo, e Zanotto-Corte nel doppio, un torneo di bocce, una applauditissima esecuzione di canzoni della montagna del Coro trentino « La Tor » ed il concerto del complesso strumentale di Obertilliach (Austria) che ha dato una nota particolare per i caratteristici costumi tirolesi

Un plauso in particolare ai dirigenti della «Pro Loco» per la riuscitissima organizzazione.

 

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Generosa elargizione

 La locale Agenzia della Cassa Risparmio Verona, Vicenza e Belluno, ha elargito la somma di Lire 10 mila in favore della locale Scuola Arti e Mestieri, da destinarsi agli alunni più meritevoli della Scuola stessa..

La Presidenza e la Direzione di questa Scuola, sentitamente ringraziano anche dalle colonne di questo giornale per il simpatico e significativo gesto di questo benefico Istituto.