Curiosità storica.

Nasce nel maggio del 1952 il primo numero del mensile "IL COMELICO" con la direzione di A. Pellizzaroli.
Nell'articolo di presentazione: L'idea di formare questo giornale nacque una sera. Una di quelle sere d'inverno lunghe e fredde, in un caffé del centro  tra alcuni amici, centellinando un buon bicchiere di vino, di quello "Verona" buono, che ti fa fare il bis e anche il tris, dopo i quali inizia un lungo colloquio che cominciando con i problemi del capoluogo va a finire su tutti quelli dell'intera Vallata.
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direzione e amministrazione - via S.Candido- S.Stefano di Cadore
prezzo £. 35

anno 2  n.6  giugno 1953       pillole -appunti-storia dal mensile "IL COMELICO"

NOTA DI STAGIONE - nidi e fionde

Col ritorno della primavera, la natura, nel suo lussureggiante aspetto ci si mostra sorridente: i fiori riempiono l'aria di un profumo soave, rallegrano i campi dei loro vividi colori e danno l'immagine gentile d'ogni bellezza. Tutti gli uccelli che svernano altrove, sono ternati tra noi e si affaccendano a ricostruire il loro nido, alleviando la fatica del loro lavoro con allegre canzoni che rendono più bella la vita dell'uomo e ispirano nei cuori buoni sentimenti più cari e gentili.

Le allegre rondinelle che ritornano liete al loro nido, al quale si sentono avvinte con legami d'affetto, vanno spaziando per il nostro magnifico cielo riempiendo l'aria di soavi concerti coi quali sembra che vogliano inneggiare alla nostra bella Patria e danno una nota speciale, un certo che di poetico e armonioso allo splendido aspetto della natura.

Ma col rifluire degli uccelletti per adempiere alla missione comandata dalla natura, rincrudisce, purtroppo, anche l'accanimento dei ragazzi contro questi esseri provvidenziali, particolarmente con l'abuso della « fionda », divenuto non trascurabile strumento di distruzione.

È compito degli adulti, dei genitori ed in particolare degli agenti porre energicamente freno a tale dannoso inconveniente, ricorrendo, e perchè no, alle relative contravvenzioni (art. 11 del T. U. legge 15 gennaio 1931, n. 117).

Altrettanto deve rilevarsi per quanto riflette il mancato rispetto ai nidi, contro i quali i ragazzi si accaniscono per incoscienza e deplorevole vezzo, turbando in tale modo quell'equilibrio nell'agricoltura che è dono della Provvidenza, in un momento particolarmente delicato, non senza ravvisare un altro grave pericolo: quello dell'abbrutimento dei teneri cuori della nostra fanciullezza.

È opportuno ammonire i genitori ed i figli a desistere nella persecuzione degli uccelli ed avere assoluto rispetto dei nidi, cosi come la legge ne fa espresso comando, ma anche per la tutela di quel senso di innata gentilezza d'animo dei fanciulli, che è presidio di civiltà e di educazione morale.

A. C.