Curiosità storica.
Nasce nel maggio del 1952 il primo
numero del mensile "IL COMELICO" con la direzione di A. Pellizzaroli. direzione e amministrazione - via S.Candido-
S.Stefano di Cadore |
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anno 2 n.7 luglio 1953 pillole -appunti-storia dal mensile "IL COMELICO"
La “Festa della Montagna:
a V A LG RANDE DI C O M E LICO
presente il Sottosegretario all’Agricoltura e Foreste.
L’ onore, e se vogliamo anche l’onere, di ospitare la seconda festa Provinciale della Montagna, questa festa che il Ministero della Agricoltura e Foreste vuole ogni anno celebrata in tutta la Nazione, allo scopo di richiamare tutta l'Italia alla
realtà della soluzione dei problemi montani, questo. onore è toccato questa volta ai Comelico.
. La festa si è svolta la giornata del 5 Luglio, a Valgrande di Padola, in una delle località più belle ed incantevoli di questo «verde Comelico» nel Comune di Comelico Superiore, a circa 3 Km. da Padola, in una zona ricca di lussureggianti abetaie e coronata dai massicci colossi del Popera, Cima Undici, Passo della Sentinella, Cima Dodici, Quaterna, Col Rosson, Monte Spina, colossi che ricordano i gloriosi e fulgidi fatti d’arme nella prima grande guerra.
La festa anzitutto, ha avuto un buon successo, malgrado la giornata grigia e la intemperanza del tempo: ha avuto successo per il numeroso intervento di Autorità e popolazione affluita da tutti i centri della Provincia, e che hanno fraternizzato per tutta la giornata.
Lo Stato, era rappresentato dal Sottosegretario all’Agricoltura e Foreste On.le Cino Cui. Il Parlamento dal nostro deputato della Provincia di Belluno On.le Giacomo Corona; la Provincia da tutte indistintamente le Autorità Provinciali, con a capo S. E. il Prefetto Dr. Mascolo, il Vice Prefetto Dr. Zampagliene, il Sostituto Procuratore della Repubblica, il Questore, il Preside della Provincia, il Sindaco di Belluno, il
Comandante dell’Anna dei Carabinieri, il Direttore dell’ E. P. T. Comm. Caliari, dal Prof. F a b b i a n i Giovanni, ecc. La Regione, era rappresentata dal Presidente della Magnifica Comunità Cadorina Ing. Pietro Vecellio, da numerosi Sindaci del Cadore, dal Consigliere Provinciale Menegus, nonché da tutti indistintamente i Sindaci e Capi Regola della Vallata del Comelico.
Anche il glorioso Esercito era rappresentato dal Comandante il Distretto Militare di Belluno e da numerosi Ufficiali dell’ Artiglieria Alpina «Gruppo Belluno», nella Zona del Comelico per le
esercitazioni estive. Il Corpo Forestale, da un numeroso picchetto armato di Forestali, tutti in divisa
Sono, presenti i gruppi bandistici di Sillian e del ’Tirolo Austriaco e di Sesto in Pusteria con i loro tradizionali costumi; sono presenti infine i gruppi dei Comuni di Sedico, di Codissago.anche nei loro caratteristici tradizionali costumi ; Numerosissima è la popolazione salita sino quassù con tutti i più svariati mezzi di locomozione, cominciando dai motoscooter, alle macchine ed autopullman. Numerosi i valligiani del Comelico, a piedi, coi loro sacchi da montagna sulle spalle.
Dopo il ricevimento delle Autorità dà parte del Comitato Promotore, presieduto dal Dr. Poldelmen, Ispettore Distrettuale Forestale, del Comelico ed Auronzo, la cerimonia, ha avuto inizio. alle ore 10 con la S. Messa al campo, celebrata, dall’Arcidiacono del Cadore Mons. Fiori e servita dai Forestali.
Al Vangelo, Mons. Fiori, delegato del Vescovo di Belluno, ha pronunciato un elevato discorso, ricco di riferimenti storici. Ha rievocato la figura del nobile S. Giovanni Gualberto, Patrono dei Forestali d’ Italia; la poesia e la bellezza dei monti che ricordano le fulgide glorie dei nostri Alpini; la solitudine delle selve che diede motivo a poeti e scrittori di comporre rime e carmi. Ha ricordato infine il bosco che è fonte di ricchezza, specialmente per la
popolazione montanara, ed ha ultimato il suo elevato discorso elogiando ed incitando il Corpo Forestale ad amare e proteggere il bosco. Ultimata quindi la S. Messa, ascoltata con profondo raccoglimento da tutti i presenti, ha preso la parola l’On.le Corona.
Il nostro Parlamentare ha portato anzitutto il saluto delle Autorità e della popolazione presente al Rappresentante del Governo On.le Cui.
Dopo aver accennato al vero scopo della festa della montagna, che è quello di richiamare l'attenzione della Nazione al suo dovere verso la questione della soluzione del problema della montagna stessa, problema altamente sociale che deve essere affrontato e risolto con provvedimenti finanziari e fondi più adeguati, ha esposto quello che è il_programma dei Parlamentari al Governo, che ha sintetizzato come segue:
- ottenere un aumento di fondi in modo che questi siano adeguati alla vastità e gravità del problema;
- la semplificazione della legge nella sua applicazione eliminando le bardature burocratiche;
- il rendere operante la legge sulle acque;
- la rinnovazione della legislatura turistica in modo da far consentire lo sviluppo di questa industria quale elemento di integrazione nella economia montana;
- I’ applicazione più massiccia delle previdenze previste dalla legge Tupini e dalla legge sulle aree depresse del centronord in modo di rendere più agevole la vita in montagna evitando lo spopolamento.
Molto è stato fatto nella passata legislatura ha concluso l’On.Ie Corona, che è anche Lui un montanaro ma molto di più si dovrà fare per l’avvenire, perchè è dovere morale della Nazione affrontare di petto questo vasto e complesso problema, la di cui soluzione è doverosa per un riconoscimento verso le popolazioni della montagna che costituiscono preziose riserve dei più nobili sentimenti morali, spirituali e patriottici.
Dopo le calde parole dell'On.Ie Corona, seguite dai più calorosi e vivi applausi, ha preso la parola il Rappresentante del Governo On.le Gui. II. Sottosegretario ha iniziato il suo discorso col dire testualmente :
«Non c'è nessun problema' che si possa risolvere col solo intervento dello Stato. E’necessaria l'iniziativa di tutti, inquadrata nello spirito di democrazia. È necessario lo sforzo collettivo per raggiungere la meta. Questo è il primo presupposto per la rinascita della montagna ».
- Ha ricordato poi l'opera del Governo nella passata legislatura. Ha parlato sulla legge della Cassa del Mezzogiorno, su quella delle aree depresse, sulla legge 25 luglio 1952 che ha già visto stanziati 4 miliardi e che nell'anno in corso 1953 saliranno a 7. Ha ricordato infine gli aspetti sociali del problema della montagna, la lotta contro l'urbanesimo ed ha avuto parole di alto elogio verso il Corpo Forestale dello Stato.
Anche il discorso dell'On.le Gui finito alle 12,30 è stato salutato da vivissimi applausi.
Alle Autorità convenute, da parte del Comitato, è stata offerta una colazione al sacco, consumata nella più schietta allegria e fraternità, mentre tutti gli altri convenuti trovavano posto negli alberghi del villaggio od all'aperto in liete comitive sotto gli alberi.
Peccato però, che proprio' nel pomeriggio, quando la festa doveva avere il suo epilogo con canti, suoni e nei tradizionali aspetti folcloristici la pioggia sia venuta a turbare la festa.
Sono stati effettuati pertanto pochi programmi di gare ed anche i gruppi bandistici non hanno potuto giocoforza, ultimare i loro programmi. Però quel poco che ha potuto essere fatto è stato fatto con vera maestria, accogliendo consensi ed applausi e cordiale simpatia.
L’animazione anche è stata viva per tutta la giornata negli alberghi con canti e cori della montagna ai quali hanno partecipato con la popolazione e le Autorità, in perfetta comunione di animi e spiriti gli Artiglieri del Gruppo Belluno con i loro Ufficiali.
La festa, per quanto curata anche nei minimi particolari dall’apposito Comitato facente capo alla Azienda Soggiorno del Comelico, non ha forse « brillato » in fatto di organizzazione e ciò indubbiamente anche in causa principale del maltempo ma la giornata della festa della montagna si è chiusa ugualmente tra la viva animazione, una spirituale e cordiale comunione tra le Autorità, popolazione, Forestali e Militari; tutti i partecipanti hanno potuto ed avuto così modo di conoscere da vicino ed apprezzare la località di «Valgrande che, con le sue bellezze naturali rappresenta indubbiamente l’angolo più bello di questo nostro
« Verde Comelico.
Antonio Pellizzaroli